Data center, Rosenberger OSI ottimizza spazi e consumi

Il futuro sarà solo in fibra ottica: in particolare, fibra monomodale perché offre una capacità trasmissiva sulle lunghe distanze e costi contenuti.

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I nuovi servizi di consulenza fanno assumere all’azienda tedesca un ruolo sempre più strategico come partner nella realizzazione e ottimizzazione dei data center.

È di qualche giorno fa la notizia che Rosenberger OSI si è occupata del cablaggio del DE-CIX di Lipsia, un nuovo nodo Internet attivato dal German Commercial Internet Exchange DE-CIX (che equivale al MIX-Milan Internet Exchange italiano). Si tratta di un nodo Internet fondamentale per la zona centrale del Germania e che utilizza connessioni in fibra ottica ad alte prestazioni e soluzioni di connettività avanzate.

Abbiamo interpellato Paolo Parabelli, Sales Manager Italia di Rosenberger OSI, per saperne di più e per capire se le stesse opportunità si possono avere nei data center del nostro Paese.

– Cosa ha permesso a Rosenberger OSI di essere scelta per questo importante progetto?

Siamo stati scelti per la nostra competenza nel settore e perché abbiamo un’offerta completa, che va oltre il semplice cablaggio. La struttura è, infatti, organizzata e preparata per offrire una progettazione totale del data center (concettuale e pratica), dall’acquisto dei materiali fino installazione e alla messa in servizio.

In Italia, abbiamo lanciato lo stesso servizio lo scorso mese di luglio e già alcuni clienti ci hanno chiesto consulenze e indicazioni su cablaggi e infrastruttura di rete. Questo servizio è un plus: le aziende concorrenti non arrivano a questo livello, in termini di progetti di cablaggio.

– In che modo il vostro servizio può fare la differenza per un data center?

Si possono fare tante considerazioni. Una di queste riguarda lo spazio. Lo spazio è denaro, soprattutto per un data center. Più spazio occupato vuol dire più energia per alimentare tutte le apparecchiature che saranno ospitate, più raffreddamento, più controlli e più supporto. Parlare di recuperare spazio non ottimizzato in un data center significa individuare logiche di configurazione che permettano lo sviluppo nel tempo.

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Oggi, i data center si stanno riempiendo a dismisura perché ci sono tanti processi in corso. Si parla di intelligenza artificiale, IoT, 5G e streaming. Tutte queste applicazioni e servizi risiedono su server, macchine “fisiche” che occupano spazio. Più aumenta la necessità di elaborare rapidamente le informazioni, più macchine servono per assicurare potenza e disponibilità. E quindi aumentano anche le esigenze di spazio.

Persino un data center di nuova generazione, se non viene progettato in un’ottica di evoluzione futura e non lo si gestisce bene, si saturerà in poco tempo. Ma se lo si sviluppa secondo una precisa logica e con determinate strutture, si riesce a ottimizzarlo e il processo di riempimento si completerà in un tempo molto maggiore.

A tal fine, è fondamentale impostare in modo adeguato sin dall’inizio le varie strutture all’interno: i rack con tutti gli apparati, le eventuali ridondanze, i sistemi di raffreddamento, gli UPS e i sistemi di allarme. Deve essere tutto considerato secondo una logica, tutto sincronizzato e predisposto nel modo migliore.

– Oltre alla progettazione, come può Rosenberger OSI contribuire a ottimizzare gli spazi?

Spesso non ci si pensa, ma anche i cablaggi hanno un ingombro specifico all’interno di un data center. Ci sono i rack che contengono i server o altro hardware, gli switch e i router. E ci sono i rack dedicati esclusivamente alla gestione del cablaggio. Oppure ci sono dei rack misti, per cavi e apparati. Noi possiamo ottimizzare la parte che ci compete, quella del cablaggio, portando la nostra esperienza.

Esistono diverse soluzioni nel portafoglio di Rosenberger OSI che consentono di limitare gli ingombri. Un esempio è rappresentato dai cavi a dimensione ridotta, per diminuire i volumi e permettere di convogliare i flussi d’aria in modo da diminuire i consumi, facendo circolare l’aria in maniera corretta nei corridoi caldi e freddi che vengono creati all’interno del data center.

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Sempre in tema di spazi all’interno dei rack, esistono soluzioni ad alta densità che permettono di concentrare più apparati di cablaggio. Sostanzialmente, si hanno più pannelli ad alta densità e connessioni mediante l’utilizzo di connettori specifici, più piccoli rispetto a quelli tradizionali. Si tratta di unità “LC”, ampiamente utilizzate. Tuttavia, oggi, sono ancora molto usati i connettori “SC”, che hanno un ingombro doppio.

Per progettare un data center in modo davvero smart è fondamentale usare connettori di dimensione ridotta. Si possono poi scegliere connettori multifibra: ci sono nuove generazioni come Miniature Duplex Connector (MDC), che possono essere inserite già nei pannelli e quindi permettono di avere un livello di compattazione ancora maggiore, salvando ulteriore spazio.

È possibile ridurre il volume complessivo dei cavi anche attraverso patch cord bifibra monotubo, invece che zip bifibra. Parliamo di cavi ottimizzati con guaina e sezioni ridotte: si può passare così da un diametro di 2,8 mm a 1,6 mm. Ancora, in termini di ottimizzazione degli spazi sono disponibili soluzioni un po’ diverse da quelli tradizionali, chiamate ODF (Optical Distribution Frame). Tipicamente usate per le telecomunicazioni, hanno profondità ridotta con accesso cavi da sopra e sotto per poter essere utilizzati appoggiati al muro.

– Nell’ambito dei data center, oggi si usano solo fibre ottiche?

Il futuro sarà solo in fibra ottica. In particolare, fibra monomodale perché offre una capacità trasmissiva sulle lunghe distanze notevolmente maggiore rispetto alle altre fibre e con costi contenuti per i volumi in gioco.

Tuttavia, oggi i cavi in rame sono ancora utilizzati. Non va però dimenticato che la capacità trasmissiva di una fibra “standard” consente di gestire cavi fino a 150 metri con estrema facilità, mente con il rame, se si hanno connessioni a 40 Gbps, la massima lunghezza raggiungibile è di 30 metri. Anche per questo motivo, alcuni operatori di data center usano solo fibra ottica.

– Cablaggio, servizi e realizzazione pratica: Rosenberger OSI vuole essere sempre più protagonista nella creazione dei data center…

Stiamo cercando di dare una svolta al mercato del cablaggio dei data center e lo facciamo fornendo idee e supporto in modo innovativo. Il nostro servizio consiste anzitutto in un assessment con l’azienda, per avere tutte le informazioni necessarie e poter sviluppare una proposta di come potrebbe essere fatto il data center.

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È un servizio apprezzato e i feedback che abbiamo ricevuto sono molto positivi. Questo, perché in un data center esistono molteplici regole e procedure da conoscere e che invece spesso si ignorano. Risulta perciò molto vantaggioso poter disporre di consulenti esperti, sia in termini pratici sia economici, per evitare spese inutili e potenziali errori di progettazione.

In Germania questo servizio è avviato da tempo e la struttura che se ne occupa è composta da 135 persone, che sviluppano progetti e installazioni nei principali data center dell’area di Francoforte e Monaco. Un esempio arriva dal progetto del DE-CIX di Lipsia.

In Italia, se un cliente interessato ci chiede una consulenza e un progetto, al momento ci appoggiamo alla struttura di Monaco ma, vista l’accoglienza che ha avuto questa nostra nuova proposta, prevediamo l’arrivo di una persona esperta nel design delle reti che possa seguire il mercato nostrano.