Lavoro ibrido 2.0: D-Link spiega cosa cambia per le aziende

Il Covid 19 e il post pandemia ha cambiato una cosa e definitivamente: il concetto tradizionale di ufficio.

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Alessandro Riganti, Country Manager di D-Link per l’Italia si interroga su cosa è importante sapere sul lavoro ibrido 2.0, perché e cosa cambia per le aziende.

Il mondo sembra essere tornato alla normalità, con la ripresa delle riunioni di persona, i viaggi e gli eventi sociali. Però c’è un aspetto della vita post pandemia che potrebbe essere cambiato a livello definitivo: il concetto di ufficio.

Lavoro ibrido 2.0

In tutta Europa, il lavoro ibrido è diventato – e probabilmente rimarrà – la norma. Con la maggior parte delle aziende che richiede ai propri dipendenti di andare in ufficio solo due o tre giorni alla settimana. Il tempo che oggi si trascorre in sede è ora programmato e mirato, incentrato su riunioni collaborative e opportunità di socializzazione con i colleghi.

Questa è la nuova normalità

Nel 2020, le aziende di tutto il mondo sono state costrette a un improvviso processo di trasformazione digitale, migrando rapidamente verso il cloud. Inoltre dotando la propria workforce degli strumenti necessari per consentire la continuità aziendale. Da allora sia i dipendenti che le imprese si sono adattate comodamente al lavoro da remoto. Alcune aziende e settori perseguono l’obiettivo di riportare il personale in sede a tempo pieno. Ma sembra che i dipendenti preferiscano in larga misura la flessibilità offerta dal nuovo modo di lavorare.

I risultati della ricerca Future of Work

L’83% dei lavoratori che ha partecipato alla ricerca globale Future of Work di Accenture – che ha analizzato cosa spinge le persone a essere produttive, efficienti e in ottima forma nella nuova era del lavoro – ha dichiarato di ritenere che il modello di lavoro ibrido sia la soluzione ottimale a lungo termine. Lo stesso studio ha anche rilevato che i dipendenti che ritenevano di poter essere produttivi ovunque, disponevano di risorse personali e organizzative significativamente maggiori rispetto a quelli che lavoravano in ufficio.

Lavoro ibrido 2.0: una svolta epocale

Ma non si tratta più solo di tecnologie esistenti che funzionano come dovrebbero. Cosa possono fare i singoli per assicurarsi non solo di poter lavorare senza problemi ovunque si trovino, ma anche per rimanere impegnati e motivati?

Rimanere concentrati: ottimizzare gli spazi di lavoro

Il rapporto State of the Global Workplace 2022 di Gallup ha rilevato che solo il 14% dei professionisti in Europa è concentrato sul lavoro, rispetto al 33% in Nord America e al 21% a livello globale. La gestione creativa dell’ambiente di lavoro è un metodo collaudato da tempo per mantenere l’impegno e la motivazione. Però nell’era del lavoro ibrido 2.0 non si tratta solo della poltrona su cui si è seduti. Ottimizzare le postazioni di lavoro nel modo più ergonomico possibile è importante. Così da garantire che la vita lavorativa a distanza a lungo termine non abbia un impatto negativo sulla propria salute.

Le postazioni di lavoro

Per questo motivo è necessario condividere e ruotare le postazioni di lavoro all’interno del nucleo familiare. Oltre a creare una postazione mobile che consenta di lavorare comodamente dal tavolo della cucina o dal giardino. Infine, cambiare la propria sedia con una che offra un supporto migliore. Poi investire in un hot spot Wi-Fi sicuro o migliorare la connettività in casa con router extender Wi-Fi. Come la gamma di router AQUILA AI PRO e gli extender Wi-Fi mesh di D-Link, garantirà che il workflow non venga interrotto, ovunque si trovi la postazione di lavoro.

Rimanere aggiornati: investire nel futuro digitale

Che ci piaccia o no, le nostre vite – sia professionali che personali – si svolgeranno sempre più in un mondo digitale. La pandemia si è rivelata un catalizzatore involontario per l’adozione su larga scala di tecnologie di comunicazione, collaborazione e gestione dei documenti sia nuove  che esistenti. Seguite da una forte carenza tecnologica.

Lavoro ibrido 2.0: necessario implementare la connettività

È anche il momento di massimizzare la connettività. Quando intere famiglie lavorano da casa una connettività costante e senza interruzioni in tutti gli ambienti diventa fondamentale. Risolvere i frustranti punti morti del Wi-Fi in tutta la casa renderà più accessibile l’abitazione sia per il lavoro che per il tempo libero. È qui che la nuova ondata di router e mesh extender Wi-Fi 6 ready può davvero migliorare le reti ad alta densità di dispositive. Oltre a fare la differenza nel superare i problemi di caduta della connettività e dei cosiddetti punti morti.

Incrementare la sicurezza: non accontentarsi mai

Oggi in una casa esiste una miriade di dispositivi abilitati a internet. Il più delle volte sono la convenienza, l’efficienza e la velocità a determinare come e quando vengono utilizzati. Si pensi, ad esempio, a come le varie informazioni si sincronizzano tra i diversi dispositivi o a quanto si utilizza il telefono per accedere e pagare beni e servizi. Con il concetto di ufficio così fluido, tuttavia, è più importante che mai evitare di diventare arrendevoli in materia di sicurezza.

I consigli da applicare

Prima di rispondere alle e-mail, è bene verificare il mittente controllando l’indirizzo e-mail, diffidare se vengono chieste informazioni personali. Poi controllare sempre che il link sia sicuro (https:// e non http://) prima di eseguire un clic. Essere esperti di informatica ridurrà il rischio di diventare l’anello debole sia della propria organizzazione sia della propria famiglia. Inoltre, è bene proteggere se stessi, la propria azienda e la propria famiglia con un ulteriore livello di sicurezza utilizzando una VPN.

A tre anni dall’isolamento in casa

Esiste una miriade di opzioni disponibili, scaricabili gratuitamente o con un piccolo abbonamento, che D-Link supporta nella propria gamma di dispositivi. Anche se questi livelli utili possono proteggere in modo significativo la privacy, l’attività online dal monitoraggio e possono rendere l’attività online più sicura e protetta, indipendentemente dal luogo in cui si lavora. Dopo quasi tre anni di lavoro da casa in qualche modo, si può dire che il lavoro ibrido è diventato la nuova normalità. Sebbene non sia necessario convincerci dei suoi vantaggi, è giunto il momento di investire nel suo futuro lavorando in modo creativo, più intelligente e più sicuro.