Il credit management ai tempi del lockdown

Fortunato Pagano, Head of Sales in Italia di Axactor spiega il ruolo della tecnologia per il credit management ai tempi del lockdown.

Axactor, automazione per aumentare l'efficienza

Nel periodo di lockdown abbiamo assistito ad un’accelerazione nell’uso della tecnologia in tutti i campi, sia quello lavorativo, dove è stata fondamentale per attività da remoto, sia sociale, per mantenere i rapporti personali anche a distanza. La tecnologia ha avuto un peso rilevante anche nell’ambito del Credit Management ed è probabile che nel prossimo futuro l’innovazione sarà un tema ricorrente del settore.

In questo periodo tutti gli attori coinvolti nel processo di gestione del credito hanno dovuto adattarsi a nuove modalità di azione e lo hanno fatto con tempi, mezzi ed efficacia differenti. In primis spostando l’operatività dall’ufficio a casa e poi introducendo nuovi strumenti per il contatto con la clientela e i partner per la gestione dei pagamenti, da nuovi portali ad App dedicate. Il tutto per consentire distanziamento sociale e massima sicurezza sanitaria.

Il credit management ai tempi del lockdown
Fortunato Pagano, Head of Sales Axactor: “abbiamo un’infrastruttura avanzata a livello di Gruppo, abbiamo assistito al procedere del lavoro da casa senza registrare alcun impatto sui KPI operativi”

Noi di Axactor – spiega Fortunato Pagano, Head of Sales in Italiaabbiamo un’infrastruttura avanzata a livello di Gruppo, abbiamo assistito al procedere del lavoro da casa senza registrare alcun impatto sui KPI operativi. Abbiamo anzi osservato dei miglioramenti attraverso il più ampio utilizzo da parte dei debitori di alcuni strumenti tecnologici che già offrivamo loro, come la piattaforma My Axactor, il portale dove il debitore può verificare la propria posizione e saldare le rate in scadenza con un semplice click”.

Durante il lockdown la gestione dei pagamenti è diventata più facile e in mobilità, accessibile da qualsiasi device, più veloce e comoda. Sono cresciuti esponenzialmente i pagamenti dei bollettini postali da remoto e con carta di credito, per esempio. Superata la prima barriera all’utilizzo di un nuovo servizio, che è l’abitudine ad utilizzare quello vecchio, le nuove forme di pagamento digitali saranno, con buona probabilità, privilegiate anche nel post emergenza e anche da chi prima non ne faceva uso.

“Tutto quello che abbiamo vissuto e abbiamo dovuto organizzare ci ha aperto a degli scenari interessanti anche sul modo di pensare la relazione con clienti e fornitori in futuro. Ad esempio, ci siamo tutti velocemente abituati a ridurre gli spostamenti da casa per commissioni facilmente gestibili da remoto, ma senza, a mio avviso, che questo abbia modificato il rapporto di fiducia tra le persone. Le tecnologie – continua Pagano – hanno semplificato la modalità di tale relazione, mediandola, un po’ come ha fatto a suo tempo il telefono eliminando la necessità dello spostamento fisico. Sarà invece la qualità dei servizi tecnologici offerti al cliente, più che la tecnologia in sé, a impattare sul rapporto cliente-fornitore. Pensando alla gestione del credito, App e piattaforme internet saranno un importante mezzo di ottimizzazione, ma non elimineranno le interazioni e le relazioni tra le persone e le strutture di recupero. La tecnologia permetterà un maggiore e più veloce supporto e una comunicazione più efficace tra le parti”.

La tecnologia in estrema sintesi può fare da facilitatore nel dialogo con il debitore, trasformando il rapporto tra titolare del credito o società di recupero e debitore in qualcosa di molto più simile alla relazione che si ha con un cliente.