Portare in classe il metaverso con Hevolus Innovation e Lenovo

La soluzione hVerse permette agli studenti di importare nel metaverso i loro progetti didattici.

metaverso

Grazie alla partnership tra Hevolus Innovation, Lenovo e CampuStore, il metaverso e le nuove tecnologie permetteranno di supportare i giovani nella realizzazione di progetti innovativi. Il 14 febbraio, durante il Future Lab dell’Istituto Comprensivo 3 a Modena è stato possibile incontrare Hevolus e Lenovo per vivere una nuova esperienza di metaverso. Appositamente realizzata per imparare a creare progetti didattici innovativi, ispirati dalle proposte più avanzate di PNRR e Piano Scuola 4.0.

Portare in classe il metaverso

Le due realtà hanno mostrato le tecnologie necessarie per fornire agli studenti tutto il supporto per rivoluzionare i loro progetti accademici. Questo anche attraverso la testimonianza degli studenti dell’istituto comprensivo 3 di Modena, ideatori del tg educativo “tgMatta”. Essi hanno sfruttato la potenza di hVerse, la piattaforma centralizzata di Hevolus Innovation che permette di generare metaversi in autonomia. Inoltre, grazie alla collaborazione con Lenovo è stato possibile partecipare all’esperienza in maniera olografica attraverso i visori Lenovo ThinkReality A3 e in WEBXR con tablet Lenovo.

L’importanza della qualità a scuola

Manuela Lavezzari, EMEA Education Marketing Director, Lenovo
In qualità di leader global nell’IT, ci impegniamo affinché la scuola sia sempre più accessibile. L’esperienza educativa sia qualitativamente migliore sia per gli studenti che per gli insegnanti. Il progetto realizzato da Hevolus su tecnologia Lenovo per l’Istituto Mattarella di Modena rappresenta una soluzione di apprendimento personalizzata e immersiva.

In grado di promuovere l’inclusione e lo sviluppo delle competenze digitali nel rispetto dei requisiti di progetto previsti dal piano di investimenti di Scuola 4.0, che fa parte del PNRR, e del Piano Nazionale Scuola Digitale. Ai quali stiamo collaborando attivamente per la stesura delle nuove linee guida. Gli ambienti immersivi portano con sé molti vantaggi per l’apprendimento. Le recenti ricerche mostrano che gli studenti sono più sicuri nell’applicare ciò che è stato insegnato. Sono più impegnati e l’apprendimento risulta essere estremamente più veloce che in aula.

Cosa significa realmente portare il metaverso in classe

Daniele Barca, Dirigente scolastico Istituto comprensivo 3, Modena
Il metaverso dell’IC3 non si riduce semplicemente ad “usare dei visori. È un mezzo per apprendere linguaggi diversi per lavorare sui contenuti. Un po’ come il personaggio che abbiamo usato per identificare l’ambiente in cui svolgeremo le attività legate al metaverso: Clark Kent dà il nome al nostro spazio reale e virtuale.

Come il super eroe, anche i nostri ragazzi non fanno una cosa speciale: traducono in un’esperienza straordinaria la scuola quotidiana. Immaginate una lezione sul monachesimo, o sulla Rivoluzione francese, o sui pianeti. Noi vogliamo portare i contenuti di quella lezione, rielaborati dai ragazzi, anche in nuovi linguaggi e mondi. Con questi contenuti i nostri studenti realizzeranno un tgweb nell’aula Clark Kent. Poi lo “sposteranno” in un metaverso che riproduce il laboratorio con un avatar che potranno controllare personalmente!

L’obiettivo dell’iniziativa

Antonio Squeo, Chief Metaverse Officer di Hevolus Innovation
Siamo orgogliosi di essere accanto ai docenti e agli studenti italiani di ogni ordine e grado per supportarli con le più recenti innovazioni tecnologiche. Questo perché siamo convinti che le nuove tecnologie possano aiutare i protagonisti del settore ad avvicinarsi in modo nuovo. Fornendo al contempo quelle competenze di collaborazione in team fondamentali nel mondo del lavoro.

Hevolus Innovation si impegna costantemente per incoraggiare la promozione di servizi educativi e standard di prodotto in tutto il settore. Grazie a nuove tecnologie, smart device e un approccio ibrido, Hevolus lavora per consentire alle istituzioni educative di rispondere al cambio di paradigma in atto. Lo fa con un modello esperienziale interattivo e multidisciplinare in grado di mettere in primo piano gli studenti, coinvolgendoli in prima persona e stimolando lo spirito di iniziativa.