Digital mindset, per il 72% dei manager la pandemia l’ha modificata

Secondo un'indagine condotta da Aruba Enterprise, tra le soft skill che concorrono al Digital Mindset, la più importante è rappresentata dall’approccio collaborativo.

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Il 72% dei leader aziendali sostiene che la propria “Digital mindset” (la mentalità digitale) si sia modificata del tutto o in parte in seguito alla pandemia. Il dato emerge da una ricerca condotta da Aruba Enterprise in collaborazione con CIONET Italia, che ha coinvolto quasi 250 aziende, con un panel composto per il 96% da Decision Maker dell’area IT (CIO, ICT Manager e CTO) e per il restante 4% da Decision Maker dell’area Innovazione e HR.

L’indagine ha rivelato anche che “avere un Digital Mindset” per i CIO italiani significa approcciare il digitale rimanendo aperti alle novità (83%) e sapendo interpretare i cambiamenti (78%).

La tecnologia come abilitatore dei processi di business

Quasi 9 dirigenti su 10 si ritengano pronti alle prossime sfide digitali. Tuttavia, il 60% di loro non pensa lo stesso della propria azienda. Da tale dato, risulta evidente come i C-level dell’IT debbano farsi portavoce del messaggio della tecnologia come abilitatore della semplificazione dei processi di business. Infatti, al di là dell’aspetto culturale, se gli IT Manager inizieranno a stabilire un legame di fiducia con le persone che lavorano sui processi, molte barriere culturali verranno abbattute.

Non è casuale, dunque, che tra le soft skill che concorrono al Digital Mindset, la più importante sia rappresentata dall’approccio collaborativo, dunque dalla necessità di stimolare la creatività e la cooperazione del team con diversità di pensieri, approcci e visioni (61%). Seguono la curiosità (56%), il coraggio di osare (50%) e la conoscenza di tecnologie e strumenti da approcciare con senso critico (45%).

Quali, quindi, le caratteristiche distintive della figura di Leader nell’attuale contesto di Digital Transformation? Proattività e flessibilità sono le doti principali per il 56% dei rispondenti, seguono ben distanziate le capacità comunicative (42%), l’attitudine a una prospettiva olistica, dunque a possedere una visione d’insieme (39%) e l’essere visionari (36%). L’empatia si classifica solo quinta (33%).

Vincenzo Maletta, Head of Sales di Aruba Enterprise
Analizzando quanto emerso dalla survey, si evince come il modello che si sta diffondendo sia quello di un settore IT non più percepito come un costo, ma piuttosto come un investimento necessario, capace di generare valore. In questo contesto cambia anche il ruolo del CIO, che non assume più una posizione marginale, ma entra progressivamente a far parte del board strategico dell’impresa, dialogando sempre più con stakeholder finanziari e direzionali. Un ruolo centrale, dunque, come il cambiamento che può assicurare.