Sono appena stati pubblicati i dati del “The Year in Search”, il report annuale di Google: gli utenti di tutto il mondo hanno dedicato una parte delle loro ricerche in rete 2020 al virus che ha stravolto la nostra vita.
E in Italia? L’Osservatorio VediamociChiara sulle parole più ricercate in rete in tema di salute conferma questa tendenza, ma segnala anche altri importanti poli di interesse: infatti svettano in classifica il Covid in tutte le sue declinazioni, con o senza trattino, seguito dal 19, in forma estesa come Coronavirus e poi in tutti i suoi accessori, in primis i suoi effetti.
E se vaccino e tampone sono state a lungo una delle parole della top 5, negli ultimi mesi Effetti collaterali vaccino le ha scavalcate.
Ma scendendo di posizione, le cose sembrano mutare e tornare a ricerche su malesseri più tradizionali, anche se la tipologia di sintomi per cui trovare un rimedio o una cura sono strettamente legati alle fatiche, fisiche e psicologiche, a cui il 2020 ha costretto gli Italiani.
Dal sesto posto in poi abbiamo infatti Intestino irritabile, Cattiva digestione, Insonnia, Irritabilità, Difese immunitarie, Vitamina D, Sbalzi di pressione e Sbalzi d’umore, Acne e Dermatite da mascherina con picchi più alti nei mesi di lockdown e ricadute invece in classifica nei mesi in cui i DPCM ci hanno restituito ad una vita all’aria aperta e d’estate, alle vacanze.
“E’ piuttosto evidente la correlazione tra il Covid e le disfunzioni e le paure generate in ognuno di noi” commenta Maria Luisa Barbarulo, fondatrice e coordinatrice di VediamociChiara, il portale di salute al femminile che ha già conquistato oltre 8 milioni di lettori.
“Non solo le ricerche di tutti gli italiani si sono orientate nel cercare questo tipo di informazioni, ma la nostra community ha espresso in modo evidente questo bisogno di confronto costante sui dis-ease, per dirla all’inglese, generato sia dalla difficoltà di stare nel momento presente con tutta la sua complessità, sia dalla necessità di limitare le visite mediche in generale per evitare qualsiasi occasione di contagio”.
Un altro set di domande si è orientato invece sull’alimentazione e sull’impossibilità di muoversi: aumento di peso, colesterolo, glicemia e diabete.
Ma c’è anche chi ha cercato di trarre un vantaggio dalla costrizione a casa in smartworking, guardando l’altra faccia della medaglia: la perdita di peso e nuovi modi per combattere la cellulite in smartworking, o la pelle disidratata.
Così come ricette per fare in casa mascherine e amuchina fai da te.