Dynabook indaga sulle priorità negli investimenti delle PMI

Tra le priorità negli investimenti le Pmi privilegiano sicurezza, cloud e supporto IT da remoto, a scapito del lavoro ibrido.

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Dynabook Europe nella “Guida per rendere l’hybrid working definitivo nelle Pmi” ha indagato su quali sono le priorità di investimento per il prossimo anno. La ricerca, commissionata da Dynabook in collaborazione con Walnut Unlimited, ha intervistato 1.200 responsabili IT di piccole e medie imprese di Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Belgio e Italia.

Le priorità negli investimenti delle PMI

Secondo la ricerca, sono molte le Pmi europee ancora alle prese con le sfide del lavoro ibrido. In Italia il 78% delle realtà economiche non ha ancora ottimizzato le proprie soluzioni IT per questa nuova modalità. Lo studio indica inoltre che i budget IT sono generalmente in aumento in tutta la regione.

Dove sono concentrati gli investimenti

Ad esempio in UK il 54% delle Pmi ha rivelato di aver aumentato il budget IT quest’anno rispetto al precedente. Il 48% delle Pmi francesi ha dichiarato di aver aumentato i budget, seguite dal 46% di quelle spagnole e dal 33% di quelle italiane. In Italia il 26% ha però dichiarato di aver ridotto il proprio budget IT. Tre le principali aree per gli investimenti IT nei prossimi 12 mesi: soluzioni cloud-based (51%), infrastruttura di cybersecurity (47%) e supporto/assistenza IT da remoto (43%).

Gli investimenti delle PMI, indagine di Dynabook

Damian Jaume, Presidente di Dynabook Europe
Dalla nostra ricerca emerge che le aziende operano in un ambiente IT più complesso che mai. Questo perché il lavoro ibrido continua a creare problemi di sicurezza, produttività e affidabilità per le Pmi europee. Sebbene non esista un approccio unico per tutti, è chiaro che i budget devono estendersi mentre attraversiamo tempi economici complessi. È essenziale che le Pmi diano la priorità all’investimento e all’implementazione di tecnologie affidabili, economiche e sicure nel momento in cui mirano a rendere permanente il passaggio all’ibrido.

La riduzione dei tempi di inattività IT

Per le Pmi, la transizione da un ambiente di lavoro tradizionale a un modello di lavoro ibrido ha rappresentato molte sfide operative. La riduzione dei tempi di inattività IT si è rivelata la sfida principale per poco meno della metà delle aziende italiane (43%) degli intervistati.

Solo l’11% ritiene di disporre delle risorse IT sufficienti per supportare la propria forza lavoro. Per chi da dichiarato di non avere risorse adeguate, la carenza più frequente è quella di personale. Il 40% ha indicato di non avere abbastanza dipendenti per la sicurezza IT, mentre il 20% ha dichiarato lo stesso per l’IT in generale.

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Gli investimenti delle PMI in soluzioni tecnologiche

Non sorprende quindi che le Pmi si orientino verso soluzioni tecnologiche più convenienti e affidabili. Soluzioni in grado di semplificare la gestione dell’IT mantenendo la sicurezza e la produttività di tutta la forza lavoro. I dispositivi sono il cuore di questo fenomeno. Allo stesso modo, le tecnologie emergent, come le infrastrutture Virtual Desktop (VDI) (55%) e le soluzioni di edge computing (53%), occupano posti di rilievo in questa classifica. E questo grazie alla capacità di garantire ai dipendenti un ambiente remoto altamente sicuro e produttivo.

Priorità principale: la sicurezza

Ultima ma non meno importante, la sicurezza. Un fattore di priorità fondamentale per le aziende che si trovano ad affrontare un panorama di minacce informatiche in costante evoluzione. La ricerca ha rilevato che il 47% delle Pmi italiane ritiene che la sicurezza sia stato l’elemento dell’IT più impegnativo da gestire durante la pandemia. Questo dato si divide tra sicurezza della rete (22%) e dei dispositivi (25%). Si evidenzia la necessità che la sicurezza sia alla base di ogni componente dell’infrastruttura IT, dal core della rete fino all’hardware nelle mani dei dipendenti.