Decreto voucher, Aires e Ancra ricorrono al Tar

Aires e Ancra hanno presentato ricorso al Tar per il decreto ministeriale 'Piano voucher per le famiglie a basso reddito'.

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Detto fatto. Davide Rossi, direttore generale di Aires (Associazione Italiana Retailers Elettrodomestici Specializzati), lo aveva anticipato durante la videointervista a ChannelTech. Aires e Ancra ricorrono al Tar. Perchè?

Sul decreto ‘Piano voucher sulle famiglie a basso reddito’, Rossi aveva espresso un gran numero di perplessità e, a suo modo, alcuni punti non chiari, tanto che, aveva anticipato, avrebbe fatto ricorso al Tar, se necessario, qualora questo provvedimento non fosse stato rivisto entro i quindici giorni previsti dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Emanato in data 7 agosto 2020 dal Ministro dello Sviluppo Economico è comparso in Gazzetta il 1 ottobre 2020. Dopo un nulla di fatto, Aires, Ancra (Associazione Nazionale Commercianti Radio Televisione Elettrodomestici e Affini), con l’intervento ad adjuvandum di Mediaworld, hanno impugnato dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio il decreto.

Decreto voucher, Aires e Ancra ricorrono al Tar
Davide Rossi, direttore generale Aires

Aires e Ancra ricorrono al Tar, in particolare, contestando che la disciplina dei Bonus previsti dal decreto prevede che solo gli operatori dei servizi di connettività possano fornire anche i dispositivi informatici, cioè i tablet o i personal computer, coprendo un valore fino a 300 euro (che verranno loro rimborsati dallo Stato), utilizzabili dagli aventi diritto per l’acquisto del bene, o come sconto sui prodotti di valore maggiore.

Questa possibilità viene preclusa a tutti gli altri rivenditori di dispositivi elettronici e informatici mentre, secondo le associazioni, sarebbe stato meglio “consentire ai beneficiari di spezzare in due il proprio Bonus e, dopo avere stipulato il contratto per la connettività, scegliere sul libero mercato il prodotto al miglior prezzo, o comunque maggiormente confacente alle proprie necessità”.

Come ricordava anche Rossi, una simile impostazione, oltre a restringere le possibilità di scelta degli aventi diritto, si presenta come una distorsione della concorrenza, oltretutto finanziata con risorse pubbliche.

Aires e Ancra ricorrono al Tar e, con il deposito del ricorso, è stata anche presentata domanda cautelare di sospensione dell’esecutività e degli effetti del decreto ministeriale, stante l’evidenza e l’irreparabilità dei danni che il provvedimento governativo è in grado di provocare a tutte le imprese operanti nel settore dei prodotti elettronici, con la sola eccezione dei pochissimi operatori che stipuleranno accordi con gli operatori telefonici.

Il Tribunale Amministrativo Regionale dovrebbe, quindi, pronunciarsi a breve sulla richiesta di sospensiva, mentre il giudizio sul merito avrà luogo nei prossimi mesi.

Il ricorso, affidato a un team dello studio BGLV & Partners coordinato dagli avvocati Sandro Guerra ed Elisa Vannucci Zauli, evidenzierà i numerosi profili di illegittimità del provvedimento.