Aires: un DM che nasconde insidie contro una virtuosa concorrenza

Videointervista a Davide Rossi, direttore generale di Aires, sul decreto ministeriale relativo al bonus banda larga. "Nel testo si nasconde un abuso di mercato".

Aires: un DM che nasconde insidie contro una virtuosa concorrenza

Non c’è pace sul decreto ministeriale (DM) che nasconde insidie contro una virtuosa concorrenza, relativo al Bonus banda larga pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1 ottobre scorso. Davide Rossi, direttore generale di Aires, ha sottolineato questi aspetti, ha chiesto udienza a chi di dovere e se mai, entro la vacatio legis, nulla dovesse succedere, sarà pronto a ricorrere al Tar.

Non tanto per una guerra contro gli operatori di telecomunicazioni che, secondo le disposizioni ministeriali, sono gli unici a poter beneficiare del bonus dei cittadini per un contratto di connessione in banda larga e acquisto di apparecchiature informatiche (Pc, tablet, ecc), ma nemmeno a beneficio dei rivenditori.

Se il decreto fosse modificato lasciando libera scelta al consumatore di decidere a chi affidarsi per l’acquisto dell’apparecchiatura informatica, si aprirebbe “una virtuosa concorrenza tra gli operatori di telecomunicazioni e tra gli operatori di telecomunicazione stessi con i rivenditori. Allo stesso tempo anche i fornitori ne beneficerebbero”, afferma.

Rossi afferma che tra le righe del decreto si nasconde un aspetto grave. “Gli operatori telefonici potrebbero stipulare accordi con operatori della rivendita non meglio precisati e indirizzare da loro i consumatori che necessitano di acquistare un mode, un Pc o un tablet beneficiando del bonus. Letta così, questa situazione, sembra quasi una virata di denaro pubblico verso determinati operatori di rivendita”, ha detto Rossi in questa videointervista.

Aires: un DM che nasconde insidie contro una virtuosa concorrenza
Davide Rossi, direttore generale Aires

Solo qualche giorno fa, una nota di Aires descriveva la situazione. La norma prevede che solo gli operatori telefonici potranno gestire l’intero processo e non solo la parte relativa alla connessione alla rete compresa la consegna agli aventi diritto di Modem, Personal Computer e Tablet in comodato d’uso.

Saranno quindi solo le Telcos a venire indennizzate per un valore di 500 euro a singolo contratto stipulato ma rimarranno proprietarie degli apparati che dovranno quindi essere restituiti ad esse al termine del contratto.

In pratica saranno gli operatori telefonici e selezionare alcuni apparati da mettere a disposizione delle famiglie per un periodo limitato di tempo e saranno per questo risarciti dal Ministero per lo Sviluppo Economico per un valore che potrebbe essere pari o addirittura superiore al valore del bene concesso in comodato gratuito per un periodo limitato agli aventi diritto.

Aires ha in più occasioni segnalato come la mancata libertà di scelta e controllo dell’utente sull’apparecchiatura finale rappresenti una significativa ed ingiustificata limitazione nella scelta per i consumatori che invece di poter contare sull’articolata pluralità di offerta di modelli, e di produttori, disponibili sul libero mercato, sarebbero costretti a operare una scelta obbligata fra il piccolo numero di apparati rivenduti dal loro fornitore di connettività.

Tale scelta, inoltre, rischia di avere un effetto dirompente sulla concorrenza tra produttori e importatori di hardware con effetti pesantissimi ai danni dei rivenditori di elettronica di consumo