Ambienti edge pronti a diventare più disruptive del cloud. Lo dice NetApp

NetApp sottolinea il 5G, la blockchain non solo vista per il bitcoin, e la composable architecture come le priorità 2020.

Ambienti edge pronti a diventare più disruptive del cloud. Lo dice NetApp

NetApp riparte dalle prediction del 2019 sottolineando la necessità di portarne a termine alcune ma ne aggiunge ‘solo’ tre per questo 2020. Con l’avvento del 5G, l’Internet of Things (IoT) guidato dall’intelligenza artificiale diventa realtà, gli ambienti di edge computing sono pronti a diventare ancora più disruptive rispetto al cloud. L’impatto della blockchain sarà innegabile, con i registri indelebili che consentono l’attuazione rapida di casi d’uso rivoluzionari al di fuori dell’ambito delle criptovalute.

Il mondo si sta rapidamente spostando oltre il Bitcoin per adottare registri indelebili distribuiti a livello enterprise, ponendo le basi per una trasformazione che è esponenzialmente più grande dell’impatto che la criptovaluta ha avuto sulla blockchain in ambito finanziario. L’architettura componibile basata su hardware avrà un potenziale a breve termine inferiore rispetto alla virtualizzazione dell’infrastruttura basata su hardware e software.

Ambienti edge pronti a diventare più disruptive del cloud. Lo dice NetApp

I continui miglioramenti delle prestazioni hardware delle commodity, la virtualizzazione basata su software e le architetture software a microservizi elimineranno gran parte del vantaggio prestazionale delle architetture componibili basate su hardware proprietario, relegandoli presto a ruoli di nicchia nei data center.

Sono queste le tre predictions per il 2020 commentate e sottolineate dai due vertici italiani: Marco Pozzoni, Country Sales Director e Roberto Patano, Senior Manager Solution Engineering di NetApp Italia.

Patano spiega come l’intelligenza artificiale si svilupperà rapidamente nel cloud e on premises. L’IoT è stato inserito in una parola che si definisce automagically. “Un sistema di iperconvergenza dove l’utente necessita di semplificazione. Un cloud light dove le aziende possono usufruire dei propri dati”.

Ambienti edge pronti a diventare più disruptive del cloud. Lo dice la società

In ambito multicloud, NetApp ricorda i principali cloud provider con cui ha stretto rapporti e, con i quali, ha messo in campo da tempo una strategia che porti le aziende a sposare il cloud con la consapevolezza che sia la strada vincente per ttute le tipologie di aziende. Inoltre, la società si spinge sul tema della containerizzazione con soluzioni da orchestratore kubernetes.

Patano ricorda che la società è channel friendly. “Partner che seguiamo in modo diretto e sono gestiti dai distributori. La società – afferma – ha fatto molto sul programma di canale dando la possibilità ai partner di fare ‘più soldi’ sul focus enterprise”.

Ambienti edge pronti a diventare più disruptive del cloud. Lo dice NetApp

Tornando alle predictions 2020, NetApp sottolinea il 5G, la blockchain non solo vista per il bitcoin, e la composable architecture. L’idea di NetApp è andare verso un’offerta Hardware migliore. “Tutto quello di cui parliamo parla di dati”, ricordano i vertici della società – vorremmo potenziare l’edge passando dal cloud”.

In preparazione progressiva affermazione del 5G, saranno utilizzati sensori a basso costo e applicazioni di intelligenza artificiale per creare ambienti edge ad alta intensità di calcolo. Questo lavoro getterà le basi per ambienti IoT basati su AI a banda larga e bassa latenza con un enorme potenziale di innovazione e disruption.Ambienti edge pronti a diventare più disruptive del cloud. Lo dice NetApp

Ambienti edge pronti a diventare più disruptive del cloud. Lo dice NetApp

Atish Gude, senior vice president e Cso di NetApp, ha sottolineato, in una nota, questi passaggi. “Il 2019 è stato un anno di rapida innovazione, rivoluzionario sia per il settore IT che per la business community in senso più ampio. Con l‘adozione diffusa del multicloud ibrido come architettura de facto per i clienti enterprise, le organizzazioni di tutto il mondo sono sotto l’enorme pressione di modernizzare la propria infrastruttura e creare un valore aziendale tangibile intorno alle applicazioni e ai workload ad alta intensità di dati.

Di conseguenza, le società si spostano da ambienti on-premise con l’obiettivo di sfruttare i servizi di cloud pubblico, creare cloud privati ​​e passare dal disco al flash nei data center, a volte contemporaneamente. Queste trasformazioni introducono un potenziale enorme, ma producono anche le conseguenze indesiderate dell’aumento della complessità IT.

Oltre a una richiesta di semplicità, prevediamo che la personalizzazione sarà il fattore numero uno alla base delle decisioni di acquisto in ambito IT nel 2020. I vendor dovranno mettere a disposizione dei clienti tecnologie moderne e flessibili che prevedano la scelta di come utilizzare e consumare queste tecnologie per soddisfare modelli di business in evoluzione. Poiché i dipartimenti IT si sforzano di de-enfatizzare la manutenzione e l’hardware, ridurre i costi generali e adottare modelli pay-as-you-go, la semplicità e la possibilità di scelta saranno fondamentali”.