
Roberto Volpi, IT Cloud Architect Senior Expert, Saas and Cloud Competence Center di OCS Group fa il punto sui servizi finanziari e sull’adozione del cloud.
Vantaggi e benefici
L’adozione del Public Cloud, in Europa, è in continua crescita. Stando ai dati presentati da Forrester in un recente webinar organizzato da OCS, il 57% dei decision-maker delle grandi aziende lo considera infatti, già allo stato attuale, la piattaforma cloud principale. Poiché ospita il 41% del portafoglio delle applicazioni aziendali. La transizione è quindi già in atto.
Quali vantaggi porta con sé? Dal punto di vista tecnico, i benefici del Public Cloud sono molteplici. Sfruttandolo come piattaforma standardizzata, gli sviluppatori possono infatti accedere a servizi avanzati e innovativi, i processi di test vengono semplificati e velocizzati. Mentre, al contempo, è garantita una maggiore scalabilità e capacità on-demand.
Il punto di OCS
La migrazione verso il cloud contribuisce inoltre all’ottimizzazione dei costi. Sebbene i ritorni possano non essere immediati per tutte le aziende. Per massimizzare i risultati, gli esperti consigliano di automatizzare i processi così da ridurre gli sprechi, adottare framework FinOps per tenere sotto controllo le spese. Inoltre visionare periodicamente le fatture e prendere in considerazione lo sviluppo di strategie multicloud per evitare il lock-in dei fornitori.
Cosa non sottovalutare
Inoltre, non va sottovalutato l’apporto che un’attenta transizione al cloud può garantire gli sforzi di sostenibilità ambientale, riducendo l’impatto dell’infrastruttura tecnologica. La strada passa dall’efficientamento dei data center, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili. Poi l’implementazione di sistemi di gestione dei rifiuti e lo sviluppo di iniziative di compensazione delle emissioni di anidride carbonica.
La situazione nel Financial Services
Guardando all’area dei Financial Services, e in particolare al contesto del consumer finance, qual è lo stato di adozione del cloud? Partiamo da una premessa: il settore ha conosciuto, negli ultimi anni, una profonda trasformazione dei modelli di business. Essa ha sensibilmente accelerato l’adozione del cloud computing come strumento abilitante. Poiché lo stesso soddisfa la necessità di infrastrutture IT scalabili, rapidamente fruibili, flessibili e dotate di criteri di compliance e sicurezza sempre più stringenti. Un ulteriore vantaggio del cloud è quello di garantire l’accesso a tecnologie disruptive. Quali l’intelligenza artificiale generativa, che possono contribuire a rendere disponibili servizi innovativi alla clientela.
Tante anche le sfide
Ovviamente, non mancano le potenziali sfide, per esempio legate alle richieste di normative settoriali come il Digital Operations Resilience Act (DORA) e la direttiva NIS 2. Esse sottolineano l’importanza della resilienza e della sovranità nella gestione delle infrastrutture digitali. Per questo, le aziende devono scegliere attentamente il vendor a cui affidarsi. Accertandosi che rispetti le normative europee sulla privacy e la protezione dei dati, possa contare su data center sicuri e offra alta disponibilità e resilienza. L’adozione del cloud coinvolge tutta la filiera e non può prescindere dall’apporto di provider tecnologici attenti al tema, che offrano soluzioni e applicazioni fruibili attraverso tutte le piattaforme cloud.
Il punto di OCS su servizi finanziari e sull’adozione del cloud
Per qualsiasi organizzazione, il punto di partenza del cloud journey non può prescindere dalla definizione di una visione strategica e condivisa ad ogni livello. Non deve rappresentare solo una risposta di tipo tecnologico o di riduzione dei costi. Al contrario è fondamentale anche prestare la massima attenzione ai requisiti di gestione del rischio e di resilienza operativa, che rappresentano un obbligo e una priorità per chi opera nei mercati regolamentati. Quindi, è necessario progettare un modello di infrastruttura e di governance orientato alla gestione rischio. Accertandosi di disporre delle competenze necessarie per attuarlo o, in alternativa, di costruire solide collaborazioni con player specializzati.
La diffusione dei cloud provider
In questo senso, i cloud provider maggiormente diffusi collaborano intensamente al processo decisionale mettendo a disposizione framework consolidati per la cloud readiness. Oltre ad ampie competenze progettuali e servizi di governance per rispondere prontamente a potenziali criticità legate alla carenza di professionisti con le giuste skill. Ad esempio, il Cloud Competence Center di OCS è costantemente impegnato nella attuazione dei principi dettati dal Digital Operational Resilience Act, vincolante dal 17 Gennaio 2025. Utilizzando specifici strumenti di misurazione per la redazione di report di sostenibilità correlati all’utilizzo del cloud computing e mettendo in pratica la metodologia FinOps per la piena valorizzazione del cloud journey dei propri clienti.
Proposta SaaS
Negli scenari descritti, assume rilevante importanza la proposta SaaS (Software as a Service): disporre di moduli software fruibili come servizio, in logica plug’n’play, in totale sicurezza e piena conformità. Questo garantisce all’azienda cliente tempi di avviamento rapidi ed una esperienza applicativa in linea con i requisiti di business più̀ incalzanti.