Indice Pmi: la crescita commentata dagli esperti

I dati evidenziano una risalita a 55,1 punti a gennaio 2021, contro i 52,8 di dicembre 2020 e oltre le stime che avevano previsto un calo a 52,4 punti.

Indice Pmi: la crescita commentata dagli esperti

Buone notizie per il settore manifatturiero in Europa a inizio anno e, in particolare per l’Italia, l’indice Pmi (Purchasing Managers Index) vero e proprio termometro dell’attività di procurement delle aziende rilevato da Ihs Markit, sale ai massimi da marzo del 2018.

I dati evidenziano infatti una risalita a 55,1 punti a gennaio 2021, contro i 52,8 di dicembre 2020 e oltre le stime che avevano previsto un calo a 52,4 punti.

Resilienza e voglia di riscatto sono le parole chiave di un settore strategico per l’Italia, che continua a sorprendere per la sua crescita inarrestabile. Anche superiore alla media europea.

A inizio anno” commenta Lewis Cooper, Economist di Ihs Markitsi intensifica la ripresa del manifatturiero italiano, con una crescita sostenuta della produzione e una più veloce espansione dei nuovi ordini che hanno spinto l’indice Pmi principale ai massimi da 34 mesi. Malgrado il settore pare continui ad espandersi nonostante le restrizioni dovute al Covid-19, a gennaio la pandemia ha continuato ad ostacolare la catena di distribuzione, i tempi medi di consegna infatti si sono allungati al tasso maggiore dallo scorso maggio. La carenza di materiale e i maggiori costi del trasporto hanno inoltre spinto il tasso di inflazione dei prezzi di acquisto al livello massimo in quasi quattro anni, anche se, grazie in parte al forte aumento della domanda, le aziende sono state in grado di alleviare la pressione sui margini aumentando i prezzi medi di vendita. A gennaio, le aziende manifatturiere sono rimaste ottimiste sull’aumento della produzione dell’anno prossimo, e senza ombra di dubbio a inizio 2021 il settore manifatturiero è rimasto in buona forma, riprendendosi sempre più nonostante le restrizioni da ‘zona rossa’ in alcune parti della nazione”.

Indice Pmi: la crescita commentata dagli esperti
Daniele Civini, Head of Sales di Jaggaer in Italia

“Il mondo delle imprese italiane dimostra la grande voglia di rilancio e di ripresa: lo testiamo tutti i giorni con i nostri clienti e lo conferma in modo chiaro l’indice pmi – termometro dell’attività di procurement delle aziende manifatturiere – che a gennaio 2021 ha toccato 55.1, dopo il 52.8 di dicembre, segnando il valore massimo degli ultimi 34 mesi. Il procurement è un dato fondamentale nel rivelare lo stato di salute di un’impresa: gli acquisti e le forniture sono un segnale incontrovertibile del dinamismo, prodromici a commesse future. La disponibilità di tecnologie digitali quali JAGGAER ONE, in grado di aumentare efficienza, resilienza, qualità e sostenibilità dei processi di procurement e supply chain costituisce una leva importante per accelerare la ripresa” commenta Daniele Civini, Head of Sales di Jaggaer in Italia.

“Salgono anche le spese aziendali riguardanti importi minori” aggiunge Giuseppe Di Marco, Country Manager di Soldo in Italia. “E’ un segnale che fa ben sperare per la ripresa dell’intero settore, attesa per il secondo semestre. La fiducia nel nuovo Governo e il nuovo assetto trovato dopo i lunghi mesi di incertezza dello scorso anno danno un nuovo equilibrio al mondo delle imprese, portando per così dire ad un ritorno alla normalità, se pur ancora parziale. La nostra piattaforma, che traccia gli acquisti e lo spend management delle aziende, conferma il trend positivo. Resta ancora, come fanalino di coda, il tema delle trasferte, con la ripresa di quelle all’interno del territorio italiano e una penalizzazione perdurante di quelle internazionali e intercontinentali”.

“I dati” dichiara Silvano Simone Bettini, Vice Presidente di ROSSS, azienda toscana quotata e attiva nei sistemi di scaffalature metalliche, “rappresentano l’ennesima e felice prova della duttilità del tessuto industriale italiano basato su piccole e micro imprese familiari che, più velocemente rispetto a organizzazione strutturate come le multinazionali, hanno saputo reagire al meglio alle mutazioni dei mercati. Anche noi siamo in ripresa, con forniture e ordini ma certamente la grande sfida che aspetta l’impresa italiana sarà la digitalizzazione dei processi sia produttivi sia commerciali e di Industry 4.0. Sono molto fiducioso in questo nuovo Governo e nella sua capacità ed impegno concreto nel ricostruire quel sistema paese necessario a far recuperare, e mantenere, all’Italia un posto di riguardo tra le economie del mondo”.