
Con una quota di mercato del 17%, una rete di 517 punti vendita e la forza finanziaria di Fnac Darty alle spalle, Unieuro si presenta come protagonista del consolidamento italiano e laboratorio di innovazione per il retail tecnologico europeo. La sfida è chiara: crescere, evolvere, ma senza mai perdere l’identità. Una strategia fatta di numeri, ma anche di persone.
È stato un evento di svolta quello tenutosi a Milano per presentare il nuovo piano strategico 2025-2030 di Unieuro. Non solo una convention aziendale, ma il primo atto pubblico della “nuova” Unieuro, da dicembre 2024 parte integrante del gruppo francese Fnac Darty. Un ingresso che segna l’inizio di una nuova fase per il colosso italiano dell’elettronica di consumo, che punta a rafforzare la leadership nel mercato nazionale, ancora frammentato, e ad affermarsi come modello di innovazione retail in Europa.
L’evento milanese, intitolato “Passion”, ha raccolto stampa, partner industriali e i direttori di oltre 500 punti vendita, mettendo al centro un concetto chiave: la passione. Si sono alternati sul palco Bruna Olivieri, Country Manager Italia, Enrique Martinez, Chief Executive Officer Fnac Darty, Massimo Visone, Chief Commercial Officer, Luigi La Vista, Chief Services & Operations Officer, Luigi Fusco, Chief Retail Officer, Marco Deotto, Chief Finacial & Corporate Officer.
Una strategia a sei assi e 250 milioni di investimenti
Il piano industriale di Unieuro – perfettamente integrato nel programma “Beyond Everyday” del gruppo Fnac Darty – si articola su sei direttrici principali: nuove aperture e acquisizioni (M&A), innovazione nel retail, trasformazione digitale, ampliamento dell’offerta, potenziamento del canale B2B/B2C e rafforzamento dei servizi e del Retail Media. L’obiettivo economico è ambizioso: triplicare l’EBIT entro il 2030, con una crescita organica a una cifra ogni anno.
In sostanza, la strategia si articola su sei direttrici principali:
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Espansione della rete e acquisizioni: Sono previste oltre 30 nuove aperture in aree sottopenetrate, 45 restyling dei punti vendita esistenti e un piano mirato di acquisizioni. Secondo quanto illustrato, ci sarebbero ancora almeno 500 milioni di euro di fatturato in mano a realtà contendibili, la metà dei quali potrebbe essere acquisita da Unieuro nell’orizzonte quinquennale
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Innovazione nel retail: Lancio del nuovo format “Service Solution Hub”, punti vendita progettati per unire prodotto e servizio, tecnologia e consulenza, con un approccio modulare e personalizzabile. Il nuovo formato, previsto per giugno del prossimo anno, trasformerà i negozi in veri hub di servizi oltre che di vendita
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Trasformazione digitale: Completamento della migrazione al cloud e adozione di soluzioni basate su intelligenza artificiale per la personalizzazione dell’esperienza e l’efficienza operativa. La roadmap, già avviata con il rilascio del nuovo e-commerce, prevede l’evoluzione dell’intera architettura enterprise
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Espansione del portafoglio prodotti: Ampliamento significativo in nuove categorie strategiche come smart-home sostenibile e connessa, produttività personale, benessere personale e entertainment outdoor. L’offerta includerà anche l’attivazione di un marketplace con venditori terzi e l’arrivo dell’usato ricondizionato, partendo dagli smartphone
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Crescita dei servizi: Sviluppo di un portafoglio servizi strutturato che copra l’intera customer journey, dall’acquisizione di Covercare per gestire valutazione, ritiro e ricondizionamento dell’usato, fino ai servizi di riparazione, assistenza e installazione. L’obiettivo è raggiungere il 9% del fatturato dai servizi
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Retail Media e B2B/2C: Installazione di LED wall in 80 punti vendita (primo network per estensione del settore) e sviluppo del canale B2B/2C attraverso Covercare. Nel frattempo, le private label puntano a raggiungere l’8% dei ricavi
Enrique Martinez
Unieuro rappresenta oggi il 25% del fatturato totale del gruppo Fnac Darty e mantiene la posizione di leader nel retail specializzato italiano con una quota del 17%. Tuttavia si tratta di una quota anomala, troppo bassa se confrontata con altri principali mercati europei dove i leader detengono quote decisamente più elevate: 21% in Francia, 25% in Germania, fino al 35% nel Regno Unito.
Per farlo, il marchio investirà oltre 250 milioni di euro nei prossimi cinque anni. Almeno 30 saranno i nuovi negozi previsti, in aree considerate “sottopenetrate”, mentre 45 store subiranno un restyling profondo. Non mancheranno operazioni di consolidamento: secondo le stime, ci sono ancora 500 milioni di euro di fatturato in mano a player contendibili, metà dei quali potrebbero essere assorbiti da Unieuro nel periodo di piano.
Un mercato da trasformare: omnicanalità, AI e marketplace
Al centro della trasformazione c’è l’integrazione omnicanale: un’infrastruttura sempre più fluida tra fisico e digitale, supportata da investimenti tecnologici di alto profilo. La migrazione verso il cloud è in fase avanzata, l’e-commerce è stato riprogettato e sono già attive soluzioni basate su intelligenza artificiale per la personalizzazione dell’esperienza utente.
In parallelo, Unieuro lancerà un marketplace nazionale aperto a vendor terzi, sfruttando la piattaforma già adottata da Fnac Darty in altri Paesi. Una mossa per intercettare nuovi flussi di ricavo, in uno scenario in cui la penetrazione dell’e-commerce in Italia (oggi al 27%, con una quota del 16% di Unieuro) è destinata a crescere fino al 35% entro il 2030, riducendo il gap con mercati più maturi come Germania e Regno Unito, che registrano penetrazioni dell’online intorno al 40%.
L’Italia del 2024 si trova agli stessi livelli della Germania del 2018, con sei anni di ritardo. Unieuro prevede un “atterraggio” del mercato italiano verso gli standard attuali di quelli più evoluti intorno al 2030, quando i prezzi offline-online saranno sostanzialmente uguali.
Il negozio come hub di soluzioni
Un altro tassello chiave del piano è la ridefinizione del punto vendita fisico, che evolve in “Service Solution Hub”: non solo esposizione di prodotto, ma spazio dove tecnologia e servizio si fondono. L’obiettivo è arrivare a un’integrazione totale tra consulenza, assistenza e soluzioni post-vendita. Dalla formazione all’utente alla personalizzazione dei dispositivi, dalla sicurezza informatica all’installazione, fino ai servizi assicurativi: ogni fase della customer journey sarà presidiata.
Bruna Olivieri
L’asset più importante non è la piattaforma, né l’algoritmo, sono i colleghi dei negozi, quelli che ogni giorno rappresentano il nostro volto sul territorio. Nessun algoritmo potrà mai leggere tra le righe di uno sguardo. Le persone sono al centro di una strategia che punta a fare di Unieuro non solo un retailer, ma un vero abilitatore di passioni attraverso la tecnologia.
Questo approccio si fonda anche sull’acquisizione strategica di Covercare, specialista nella riparazione e gestione dei prodotti usati. Una leva fondamentale per lo sviluppo del mercato second hand e dell’economia circolare. La prima categoria coinvolta sarà quella degli smartphone, ma il modello è estendibile a numerosi altri segmenti, con vantaggi sia per la sostenibilità ambientale sia per l’accessibilità economica.
Private label e nuove categorie ad alto potenziale
Tra i pilastri del piano figura l’espansione delle private label, che secondo le previsioni dovranno arrivare a rappresentare l’8% del fatturato. Una scelta che permette a Unieuro di presidiare fasce di prezzo strategiche e aumentare il margine lordo, ma che potrebbe creare qualche tensione con i fornitori tradizionali.
L’ampliamento del catalogo coinvolgerà inoltre nuove categorie a forte contenuto innovativo: smart home sostenibile, benessere personale (wearables, home fitness), produttività smart (device per bambini, anziani, animali) e intrattenimento avanzato, inclusi i visori per realtà aumentata e soluzioni outdoor. Non è una rivoluzione, ma un’estensione coerente del posizionamento Unieuro come “one-stop shop” per soluzioni tecnologiche integrate e sostenibili.
Retail Media e comunicazione: una marca che non cambia pelle
La strategia commerciale sarà affiancata da una nuova visione della comunicazione, sempre più centrata sulla coerenza di marca e l’emozionalità. Unieuro non stravolgerà il proprio linguaggio, ma continuerà a presentare la tecnologia come abilitatrice delle passioni, valorizzando il payoff del brand “Batte Forte Sempre”.
Sul fronte del Retail Media, Unieuro ha avviato l’installazione di 80 LED wall nei punti vendita strategici, creando il primo network pubblicitario fisico del settore. L’obiettivo è monetizzare gli asset retail in modo scalabile, offrendo ai partner spazi ad alto impatto per comunicare direttamente nei luoghi di acquisto.
Gli investimenti pubblicitari, stimati nel 2024 intorno ai 25 milioni di euro, resteranno proporzionali al fatturato. Nessuna rivoluzione nel media mix, che continuerà a puntare su TV, radio, digital e social con l’apporto di partner consolidati come VML (ATL), Bcube (digital) e Zenith (media planning).