Il mercato cloud italiano vale molto, ma la strada è lunga

La spesa cloud italiana è rappresentata non solamente dalle grandi imprese, ma anche dalle PMI.

multi cloud italiano

Secondo le analisi di Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano il mercato Cloud italiano vale 5,51 miliardi di euro ma la strada da percorrere è ancora lunga. Nonostante l’emergere di nuove complessità alle diverse crisi presenti, le imprese nazionali hanno continuato a valutare positivamente i percorsi di digitalizzazione affrontati negli ultimi anni. A trainare la crescita sono in particolare i servizi infrastrutturali (IaaS), che raggiungono i 1,511 miliardi di euro (+29% sul 2022), arrivando a parimerito con la quota rappresentata dai servizi Software (SaaS), storicamente più diffusi.

La crescita dei servizi infrastrutturali

Alessandro Piva, Direttore dell’Osservatorio Cloud Transformation
L’andamento dell’inflazione non ha rallentato la spesa delle grandi imprese in Cloud. La precedente allocazione dei budget delle grandi imprese su progetti strategici pluriennali, ha contribuito a mitigare gli effetti del rialzo dei prezzi sull’anno in corso. Inoltre, gli ingenti investimenti dei grandi Cloud provider nel mercato italiano dei Data Center, agiscono come indicazione di una crescente domanda per questi servizi.

È quanto emerge dalla fotografia scattata dall’Osservatorio Cloud Transformation, giunto alla sua tredicesima edizione e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano.

La spesa in Cloud in Italia nel 2023

In continuità con gli scorsi anni, è la componente Public Cloud & Hybrid Cloud a registrare la dinamica di crescita più significativa. Con una spesa di 3,729 miliardi di euro e una crescita del +24% sul 2022. Tra le altre componenti della spesa complessiva Cloud, il Virtual & Hosted Private Cloud, cioè i servizi infrastrutturali residenti presso fornitori esterni, raggiunge 1,034 miliardi di euro (+9%). Mentre la Data Center Automation, ossia la modernizzazione delle infrastrutture on-premises, cresce del +10% per un totale di 748 milioni di euro.

 Il mercato cloud italiano vale

In particolare, all’interno del Public & Hybrid Cloud, lo IaaS registra la dinamica principale. Raggiungendo il valore di 1,511 miliardi di euro (+29% sul 2022) e arrivando a pesare il 41% nel mix complessivo. Grazie soprattutto alle Virtual Machine (strumento abilitante per sviluppare nuovi servizi come quelli legati all’Intelligenza Artificiale generativa) la quota dei servizi è ormai vicino alla quota rappresentata dai servizi SaaS più diffusi.

La crescita del PaaS

Segue in termini di crescita il PaaS, che registra un +27% per un totale di 686 milioni di euro. In questo spinto dalle opportunità legate alle funzionalità di Artificial Intelligence e Analytics. Inoltre dalle iniziative strategiche di modernizzazione del parco applicativo. Infine, il SaaS, in crescita del +19%, raggiunge un valore complessivo di 1,532 miliardi di euro.

La spesa cloud anche nelle PMI

Ad oggi la spesa Cloud italiana è rappresentata per l’87% dalle grandi imprese. Esse hanno raggiunto una consapevolezza sulla necessità di indirizzarla verso l’adozione di nuovi servizi digitali, oltre che nell consolidamento di quelli esistenti. Le PMI, tuttavia, sono un comparto in grande crescita. Grazie a iniziative sistemiche, come i fondi del PNRR, la spesa in Public Cloud si attesta nel 2023 a 478 milioni di euro in crescita del +34% rispetto al 2022.

La Cloud Transformation nelle grandi imprese: a che punto siamo?

La nuvola è ormai pervasiva nelle grandi imprese. Qui mediamente oltre la metà delle applicazioni aziendali (51%) oggi risiede nel Cloud. Tuttavia, le sfide principali per una reale trasformazione delle modalità con cui le aziende fruiscono la tecnologia non sono certo terminate.

Il sorpasso

Stefano Mainetti, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation
La ricerca 2023 ha sancito il “sorpasso”: per le grandi aziende del nostro panel oltre il 50% delle applicazioni del sistema informativo oggi è nel Cloud. Dopo aver affrontato i passi più semplici, quali l’adozione di applicazioni erogate in modalità SaaS, il focus si sta spostando, da un lato verso un maggior controllo della spesa. Dall’altro verso l’ammodernamento del parco applicativo legacy a supporto dei processi core.

In questo scenario, è ormai matura la consapevolezza del ruolo del Cloud come importante fattore abilitante la trasformazione digitale delle imprese. Grazie alla trasformazione del proprio modo di lavorare con approcci più agili e con una maggiore collaborazione fra Business e IT, le aziende sono oggi più preparate per godere dei benefici di innovazione portati dalle piattaforme di intelligenza artificiale.

Il mercato cloud italiano vale e il cambiamento necessario

A questo si aggiunge la necessità di un cambiamento culturale. Ancora oggi, quasi due organizzazioni su tre misurano l’apporto del Cloud al business dell’azienda sul risparmio sui costi rispetto a una configurazione on-premise. Questo dato è espressione di una cultura organizzativa diffusa. Invece di guardare al Cloud come una leva di efficacia nell’accelerare la digitalizzazione e l’innovazione, lo si adotta come mezzo di puro efficientamento. Alimentando una narrazione che inibisce la vera trasformazione.

Una nuova sfida per le grandi organizzazioni: il Cloud Financial Management

La nuvola impone nuove modalità di gestione dei sistemi informativi che si adattino alle logiche di fruizione as-a-service. La revisione dei processi di IT Financial Management, oggi prioritari per le imprese, rappresenterebbe un primo passo fondamentale da cui partire nella sperimentazione di nuove modalità di lavoro tra Direzione IT e business.  Per farlo, ci si ispira a paradigmi collaborativi come il FinOps,. Purtroppo però, il 74% delle imprese italiane gestisce le risorse e i costi della nuvola secondo le logiche tradizionali dei sistemi on-premise. Essi mal si adattano alla variabilità e dinamicità dei modelli di pricing del Cloud.

Il mercato cloud italiano vale ma la strada da percorrere è lunga

Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation
L’incapacità di prevedere i costi del Cloud, la lentezza e la rigidità nell’adeguare i budget, comportano spesso difficoltà gestionali. Nei casi peggiori, il taglio o la riduzione di servizi. In molti casi, purtroppo, questo fenomeno determina un rallentamento degli investimenti in digitale che colpisce soprattutto i progetti innovativi. Sacrificati per garantire invece continuità ai servizi già in produzione. Una efficace Cloud Transformation, dunque, richiede una maggiore maturità  nel prevedere e gestire dinamicamente le risorse economiche dedicate cloud.