Professioni del futuro: dal Prompt Designer all’AI Ethicist

professioni del futuro

Dal Designer di Prompt all’esperto di etica e al Data Labeler: indigo.ai individua 5 professioni del futuro in un mercato fatto di conversazioni generate dall’AI.

Si stima che l’85% delle professioni che esisteranno nel 2030 non è stato ancora inventato e che circa il 51% delle aziende, oggi, stia investendo in Intelligenza Artificiale: è facile immaginare, quindi, che nei prossimi anni la relazione tra aziende e consumatori ruoterà sempre più attorno alle nuove tecnologie di AI, siano esse modelli generativi, predittivi o conversazionali.

Di conseguenza, ai professionisti del futuro saranno richieste competenze trasversali che integrano un background tecnico e la profonda consapevolezza delle specificità dell’Intelligenza Artificiale con la comprensione dei modelli linguistici o la conoscenza di temi etici alla base del dibattito sull’impatto dell’AI. In questo scenario si aprono non solo nuove sfide, in termini di competenze da acquisire, ma anche innumerevoli possibilità e professioni innovative.

Dal Designer della Conversazione e del Prompt all’Artificial Intelligence Ethicist, dallo specialista del Data Labeling fino a immaginare giardinieri di ultima generazione in grado di “conversare” con le piante grazie a innovativi sistemi di traduzione: indigo.ai, la startup che aiuta le aziende a comunicare con i propri utenti utilizzando l’intelligenza artificiale, individua 5 professioni del futuro sempre più richieste in un mercato fatto di conversazioni. Di queste e altre professioni più futuristiche indigo.ai parla nel podcast Talk Magic in compagnia di Mario Moroni, autore di contenuti per le aziende e curatore della produzione di questo podcast, e Sofia Erica Rossi, divulgatrice scientifica e autrice di un saggio che anticipa i mestieri del futuro.

1 – Il Designer della Conversazione progetta l’esperienza conversazionale

Il Conversation Designer, responsabile della progettazione dell’esperienza utente in una conversazione che avviene tramite chatbot, ha competenze di copywriting e UX Design e si occupa di progettare il flusso e i contenuti della conversazione per rispondere ai potenziali dubbi e curiosità degli utenti.

2 – Il Prompt Designer, ponte tra machine learning e linguaggio umano

Se il Conversation Designer si occupa di scrivere le conversazioni in modo da portare i migliori risultati possibili per aziende e utenti, il passo successivo è il Prompt Designer. Lo specialista del prompt, ossia del “brief” o istruzione che viene data ai modelli di AI generativa per produrre il risultato desiderato (sia esso un testo, un’immagine o, nel caso del chatbot, una conversazione), conosce le tecnologie e, al contempo, il linguaggio umano e le sue dinamiche.

3 – L’Artificial Intelligence Ethicist valuta l’impatto dell’AI

Solitamente provvisto di un background filosofico, l’eticista dell’Intelligenza Artificiale è uno studioso di AI Ethics, ossia del sistema di principi e tecniche morali destinati a uno sviluppo responsabile delle tecnologie di AI. L’Artificial Intelligence Ethicist è una figura – spesso di provenienza accademica – a supporto delle aziende per eliminare i bias dell’Intelligenza Artificiale e porsi domande sull’impatto delle tecnologie.

4 – Data Labeling Specialist, il futuro è nell’organizzazione dei dati

La professione del Data Labeling Specialist, specialista nell’“etichettatura dei dati”, cresce sempre di più: si prevede infatti che il mercato dell’organizzazione dei dati arriverà a 3,5 miliardi di dollari entro la fine del 2024 . Che si tratti di etichettatura dei dati a scopo di riconoscimento immagini, sistemi vocali o elaborazione di contenuti testuali, i data labeler aiutano i modelli a concentrarsi su input specifici e riconoscerli.

5 – Scenari del futuro: giardinieri che “conversano” con le piante

Come racconta Sofia Erica Rossi nel podcast di indigo.ai Talk Magic, in uno scenario futuristico le conversazioni saranno estese anche all’interazione con altre specie viventi, animali e piante. Per esempio, sarà possibile per i giardinieri del futuro conversare con le piante grazie a specifici e innovativi sistemi di traduzione simultanea tra linguaggio umano e linguaggio vegetale.