Ricavi dal digitale, in tre anni domineranno le aziende

Secondo lo studio Workday, oltre un terzo delle aziende prevede che il 75% o più delle proprie entrate arriverà dal digitale entro tre anni.

L'emergenza sanitaria va superata con un digitale equo e sostenibile

In un anno iniziato con una crisi sanitaria globale che ha innescato sconvolgimenti economici e geopolitici, l’agilità è diventata un segno distintivo del successo.

Workday ha intervistato più di 1.000 dirigenti di C-suite e leader aziendali per identificare le sfide e le opportunità chiave negli uffici di CEO, Chief Financial Officer (CFO), Chief Human Resources Officer (CHRO) e Chief Information Officer (CIO) nell’adozione del digitale best practice per una maggiore agilità organizzativa. I risultati del sondaggio indicano che i leader aziendali intendono accelerare le iniziative digitali, con un terzo che rileva che l’unico cambiamento che migliorerebbe la resilienza organizzativa nelle future crisi è l’aumento dei tassi di crescita digitale. Workday ha pubblicato i primi risultati relativi all’indagine globale sui dirigenti che esplora lo stato delle iniziative digitali e dell’agilità organizzativa intitolata: “Agilità Organizzativa”: Roadmap all’Accelerazione Digitale”.

I punti salienti del sondaggio sono:

I ricavi digitali dominano e stanno accelerando. Oltre un terzo delle aziende prevede che il 75% o più delle proprie entrate arriverà dal digitale (prodotti digitali o beni tradizionali venduti tramite mezzi online) entro tre anni. Questo dato è triplicato dal 2019, dove solo un’impresa su 10 aveva la stessa proiezione.
Cambiare strumenti è più facile che cambiare menti e abitudini. Mentre più della metà delle aziende (56%) dichiara che la propria tecnologia è compatibile con gli obiettivi di trasformazione digitale, solo il 16% afferma lo stesso della cultura aziendale. Senza ulteriore enfasi sui dipendenti e sulla cultura, le organizzazioni corrono il rischio di non ottenere i ritorni desiderati sugli investimenti tecnologici.
L’agilità si estende agli investimenti in tecnologia. Oltre tre quarti (77%) delle aziende ora dichiara che la propria azienda è pronta a reagire in caso di investimenti in nuove tecnologie non andati a buon fine (tecnologia che non viene implementata o utilizzata con successo), rispetto al 70% nel 2019.
La pianificazione continua emerge come una nuova best practice. Quasi la metà (43%) degli intervistati ha abbracciato la pianificazione continua prima della pandemia, e indica tre fattori di successo: accesso ai dati, implementazione di tecnologie intelligenti e una cultura agile.

Il report descrive in dettaglio le strategie aziendali da scegliere in modo da superare le barriere per l’adozione delle tecnologie digitali al fine di ottenere una maggiore agilità organizzativa. Queste includono la creazione di una cultura adattabile, l’investimento in tecnologie intelligenti per aumentare la crescita dei ricavi digitali, la garanzia che i dati in tempo reale siano accessibili per il processo decisionale e l’utilizzo di team interfunzionali per aumentare le competenze e la riqualificazione dei dipendenti.

Le priorità del digitale differiscono in tutta la C-Suite

I risultati esplorano anche le percezioni e le sfide attraverso le funzioni chiave quando si considerano le iniziative e le sfide della tecnologia digitale. Tra gli uffici del CEO, CFO, CHRO e CIO sono emerse priorità diverse:

Ufficio del CEO: Ottimisti Digitali. I CEO sono i più ottimisti del C-suite in merito agli sforzi di trasformazione digitale della loro azienda. Tuttavia, considerano la cultura un ostacolo a quasi tutti gli aspetti dell’agilità, circa uno su tre che vede la cultura come la più grande barriera alla pianificazione continua (31%) e all’accessibilità dei dati (32%).
Ufficio del CFO: Futuro Tecnologo. La finanza si concentra sull’assicurare che i sistemi siano altamente integrati (64%) e la tecnologia cloud sia implementata (49%) per migliorare il ciclo di pianificazione/reporting e mitigare il rischio di crisi future.
Ufficio del CHRO: Rinnegati Culturali. I leader delle risorse umane sono concentrati sullo sviluppo della cultura di cui la loro azienda ha bisogno per abbracciare la vera agilità. Tuttavia, solo il 62% di essi concorda sul fatto che gli incentivi e gli indicatori chiave di prestazione (KPI) sono in linea con i risultati culturali o che la cultura dell’organizzazione consente all’azienda di adottare il cambiamento.
● Ufficio del CIO: Data Champion. Le competenze ritenute più preziose dai leader IT e delle operations sono la capacità di utilizzare tecnologie smart (33%) e analytics avanzate e data visualization (30%).

“I leader aziendali ora si trovano ad affrontare una realtà più dura e una maggiore urgenza di trasformazione digitale“, ha detto Leighanne Levensaler, vicepresidente esecutivo, strategia aziendale, e amministratore delegato e co-responsabile, Workday Ventures, Workday. “Questo studio evidenzia che il Covid-19 non solo ha rafforzato la necessità per le aziende di modernizzarsi, ma cosa importante, ha accelerato questi sforzi. Dal sostegno ai processi di lavoro a distanza all’aumento delle opportunità di guadagno digitale e alla ricostruzione delle supply chain, i limiti tecnologici si sono rivelati una sfida per le società nel 2020, creando l’urgenza di abbracciare e adottare nuove strategie digitali”.