Snom Technology porta caratteristiche, che fino a ora erano appannaggio solo dei terminali di fascia alta, anche su terminali di fascia entry o media.
Si pensi, per esempio al rugged, alla possibilità che un dect possa cadere per terra e non rompersi, oppure che transitando tra gli scaffali di un magazzino si scorga un incendio ma si abbia in mano un prodotto di fascia entry che permetta di lanciare un allarme. Fino a poco tempo fa, queste operazioni erano solo possibili dai telefoni di fascia alta della società.
Ebbene, con i nuovi cordless m70, m80, m90 e la base m900, nuovi apparati multicella dect e Ip, presentati a Smau Milano 2019, Fabio Albanini, Head of international sales Emea e managing director Italy di Snom Technology, ha evidenziato come questi prodotti permettano a Snom di entrare in contatto anche con Pmi.
Terminali di fascia entry rugged, ecco la sfida di Snom Technology
Inoltre, mentre l’m80 è Ip65, l’m90 è anche un prodotto sanificabile che, quindi, può essere utilizzato in strutture ospedaliere o aziende alimentari. Questi apparecchi sono stati lanciati ufficialmente a Berlino lo scorso settembre mentre oggi, in Italia i distributori, che sono Esprinet e Allnet.Italia, li hanno già disponibili per reseller, system integrartor e operatori.
“I nostri prodotti sono compatibili con le centrali Sip già presenti sul mercato”, spiega Albanini. “Inoltre, utilizzando servizi e centrali come 3CX o Kalliope, già integrano il provisioning e i telefoni si configurano da soli”.
Terminali di fascia entry rugged, ecco la sfida di Snom Technology
Tra le caratteristiche salienti la base m900 supporta fino a 16 mila cordless. Inoltre, si proietta in scenari di grandi realtà come gli ospedali, i magazzini, la grande azienda.
Quest’anno è il decennale di Snom Technology in Italia e “anche quest’anno sul canale stiamo avendo una crescita a doppia cifra. Per il prossimo anno, l’obiettivo è supportare i partner, soprattutto lato commerciale e marketing. Andremo a reclutare una nuova figura commerciale per il supporto dei partner e di un mercato che ha sempre bisogno di nuova linfa”, conclude Albanini.