Pure Storage conquista il centro sud Italia affrontando la PA

Pure Storage realizza gran parte delle revenue nel mondo finance ed enterprise. Ha deciso di puntare sulla PA grazie all'ausilio di system integrator ad hoc.

Pure Storage conquista il centro sud Italia affrontando la PA
Mauro Bonfanti

Pure Storage, reduce da un 2019 in cui ha festeggiato dieci anni, ha fatto il punto sulla nuova decade. Mauro Bonfanti, Regional VP Emea, ha sottolineato il supporto, attuale, di distributori come Arrow e Computer Gross ma anche la necessità di bussare alla porta di system integrator, in particolare Global system integrator.

“In Italia ne abbiamo scelti due: Accenture con il quale raggiungiamo clienti di fascia Enterprise e l’altro che stiamo sviluppando ora anche in Italia, grazie alla collaborazione tra le corporate è DXC che è un partner importante per supportarci sui grandi progetti nella pubblica amministrazione che è uno dei vertical di mercato nei quali ci siamo concentrati in Italia”.

Pure Storage conquista il centro sud Italia affrontando la PA

Pure Storage conquista il centro sud Italia affrontando la PA
Mauro Bonfanti

Bonfanti spiega che le principali fonti di guadagno arrivano, in Italia, nel mondo finance, poi altri vertical come le istituzioni, le telco e i Service provider, un mondo in forte espansione. “Poi il mondo istituzionale, della pubblica amministrazione, che abbiamo deciso di sviluppare da circa una ventina di mesi, per bilanciare la dicotomia di un Nord Italia legato al mondo finance e delle industrie e il centro-sud dove prevale il mondo della pubblica amministrazione. Pensiamo al Lazio: è la pubblica amministrazione che la fa da padrona. Per arrivare a questo vertical abbiamo bisogno di System integrator che siano il punto di riferimento, ciò che serve per farci partecipare alle gare, che non comprendono solo la conoscenza delle infrastrutture anche gli sviluppi applicativi e la gestione infrastrutturale”.

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La necessità di puntare sulla pubblica amministrazione è dettata anche dal fatto che secondo il report intitolato Data-Driven Transformation in Europe, il 90% dei responsabili Ict della PA italiana sottolinea il bisogno di spostarsi verso un’infrastruttura IT più rapida e flessibile mentre l’85% ritiene che le infrastrutture legacy rallentino il processo di trasformazione digitale.

La ricerca riporta come in Italia solo il 44% dei progetti Ict pubblici attuali – la percentuale più bassa di tutta Europa – sia giudicata pienamente in linea con le aspettative e in via di completamento nei tempi e nei budget stabiliti. L’87% rei responsabili Ict della PA sono consapevole di come i dati siano uno strumento in grado di trasformare le esperienze dei cittadini, mentre l’88% a propria volta ritiene che ciò possa generare fiducia nei confronti della pubblica amministrazione.

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Esiste una serie di altri fattori che sta rendendo sempre più urgente il rinnovamento delle strategie e delle infrastrutture dati da parte della PA, come l’obbligo di seguire un approccio “cloud first” (29%), le valutazioni da parte del pubblico e le crescenti aspettative dei cittadini (40%), la necessità di una maggior collaborazione e il passaggio verso un’amministrazione “connessa” (42%). “I dati possiedono le potenzialità per consentire la realizzazione dei programmi di trasformazione delle pubbliche amministrazioni centrali, sia che si tratti di raggiungere obiettivi strategici piuttosto che di implementare cambiamenti di policy o di fornire un servizio migliore ai cittadini. Per quanto sia incoraggiante constatare come i responsabili ICT della pubblica amministrazione riconoscano questo potenziale, sussistono tuttavia alcuni ostacoli che occorre superare per raggiungere, conservare, strutturare e gestire tali dati”, ha commentato Bonfanti. “L’architettura legacy che molte amministrazioni possiedono non supporta completamente il lavoro necessario a ricavare un maggior valore dai dati. Quel che occorre è un ambiente ICT moderno in grado di scalare verso l’alto on-demand, allineare i workload applicativi all’infrastruttura più efficace, promettendo di evitare qualsiasi interruzione operativa affinché la PA possa realmente raggiungere i propri obiettivi di trasformazione digitale”.

Pure Storage conquista il centro sud Italia affrontando la PA
Mauro Bonfanti

Pure Storage conquista il centro sud Italia affrontando la PA

Nel 2019, Pure Storage ha ampliato la linea FlashArray, creata per fornire ai clienti una moderna esperienza di gestione dei dati. FlashArray//C, il all-flash array sul mercato ottimizzato per grandi capacità, è progettato per fornire performance all-flash che garantiscano affidabilità enterprise al costo della tecnologia basata su disco.

DirectMemory Cache, una combinazione di Purity e della memoria storage-class Intel Optane, consente agli utenti di FlashArray//X di usufruire di un acceleratore software-based che fornisce un miglioramento incredibile delle performance per le applicazioni che necessitano delle più elevate prestazioni storage. Per le aziende che necessitano della disponibilità dei dati attraverso tutti i livelli dei workload, FlashArray//C offre un’alternativa flash moderna e competitiva in termini di costi rispetto alle opzioni di archiviazione ibrida su disco o cold storage.

Pure Storage conquista il centro sud Italia affrontando la PA

I database moderni e le necessità di analisi hanno aumentato le esigenze dei clienti in termini di prestazioni storage. I moduli Pure Storage DirectMemory si collegano direttamente a FlashArray///X70 e //X90 per velocizzare immediatamente OLTP e OLAP, consentendo ai clienti di continuare a mantenere il passo con l’innovazione senza tempi di inattività o configurazioni richieste. I moduli DirectMemory di Pure sono basati sul software DirectMemory Cache e su memoria storage-class Intel Optane, per fornire ai clienti prestazioni superiori, in modo che i database e le applicazioni aziendali sensibili alla latenza possano operare più rapidamente, con una riduzione della latenza dal 25% al 50% e fino al 25% in meno di utilizzo della CPU per una maggiore efficienza di elaborazione e costi di licenza software potenzialmente inferiori.