Quando si parla di digitalizzazione si è soliti riferirsi al mondo business, ma c’è un altro ambito in cui il processo di transizione digitale è molto attivo, quello scolastico. La scuola digitale è infatti una prerogativa inderogabile. Per tale motivo quella dell’istruzione è una delle aree che maggiormente sta sperimentando una profonda trasformazione in virtù dell’uso sempre più diffuso delle tecnologie digitali. Università e plessi scolastici stanno adottando soluzioni digitali per migliorare l’apprendimento e l’insegnamento. E questa trasformazione sta creando interessanti opportunità per i vendor e i system integrator.
Il Piano Nazionale Scuola Digitale
In Italia si è iniziato a parlare concretamente di scuola digitale nel 2015, quando è stato approntato il Piano Nazionale Scuola Digitale, che il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIUR) ha definito come “pilastro fondamentale de La Buona Scuola (legge 107/2015), una visione operativa che rispecchia la posizione del Governo rispetto alle più importanti sfide di innovazione del sistema pubblico: al centro di questa visione, vi sono l’innovazione del sistema scolastico e le opportunità dell’educazione digitale”.
È iniziato così un percorso voluto dal MIUR e volto a rendere più attuali non solo i programmi ministeriali ma anche gli strumenti per consentire l’apprendimento di tali programmi e le competenze delle persone che dell’apprendimento si devono occupare, dai docenti al personale scolastico. Tale percorso ha previsto una prima tranche di fondi da impiegare entro il 2022 e una seconda tranche che riguarda progetti da portare a termine entro il 2026.
Iniziative che devono consentire alle strutture scolastiche di essere al passo con i tempi in termini di tecnologia digitale, essere collegate a Internet con una rete ad alta velocità (l’obiettivo è la banda larga per tutti) e poter accedere al cloud per fornire servizi a chi lavora all’interno della scuola e anche a chi vi si reca per apprendere. In pratica, a differenza di quanto accadeva sino qualche tempo fa, nella Scuola 4.0, come previsto del PNRR, non ci deve essere più un grande distacco tra la realtà esterna (dove il digitale è ormai parte integrante della vita quotidiana) e quella interna (dove invece il digitale è relegato a strumento accessorio perché trascurato e non integrato nei programmi di apprendimento). L’obiettivo è che gli oltre 40.400 edifici scolastici censiti in Italia dal MIUR dispongano di un efficace network interno disponibile a tutti coloro che abbiano la necessità di usarlo (e anche le credenziali per farlo) e che lo utilizzino come mezzo per fornire oppure ottenere un migliore percorso di apprendimento.
Una rivoluzione per docenti e studenti
D’altra parte, anche a fronte delle restrizioni che ha imposto il Covid-19, è un fatto indiscusso che l‘avvento delle tecnologie digitali abbia rivoluzionato il modo in cui insegnanti e studenti interagiscono all’interno dell’ambiente educativo. È stato dimostrato come le piattaforme e le applicazioni educative possono rappresentare per gli insegnanti strumenti per proporre lezioni interattive, assegnare compiti, monitorare il progresso degli studenti e fornire risorse di apprendimento. Questi strumenti consentono agli studenti di personalizzare l’apprendimento stesso, adattandolo alle esigenze individuali.
Inoltre, come si diceva, le lezioni online e i corsi a distanza hanno acquisito notevole rilevanza nella scuola digitale e durante la pandemia di Covid-19 si è avuta una dimostrazione del loro valore. Anche a fronte di ciò, università e molte scuole di vari ordini offrono corsi online, consentendo agli studenti di accedere all’istruzione da qualsiasi luogo con una connessione internet. Questo però introduce anche un discorso di BYOD (bring your own device) a livello di singolo studente: l’impiego di dispositivi digitali personali, come tablet e computer portatili (ma, in alcuni casi, anche gli smarpthone), ha trasformato la modalità di accesso ai materiali didattici. Gli studenti possono ora portare con sé un’enorme quantità di informazioni digitali ovunque vadano all’interno dei propri dispositivi.
A ciò si aggiunge il fatto che anche nell’ambito dell’istruzione sta assumendo sempre più importanza l’analisi dei dati. Infatti, già diverse istituzioni educative utilizzano i dati degli studenti per identificare tendenze e personalizzare l’apprendimento. In questo modo, si possono individuare gli studenti che potrebbero avere bisogno di ulteriore assistenza e anche stabilire quali strategie adottare per migliorare il rendimento scolastico.
Le opportunità per i vendor
In una scuola digitale in grande fermento, i vendor di tecnologie possono rivestire un ruolo molto rilevante nel tragitto verso la scuola digitale. Per esempio, possono creare piattaforme educative di ultima generazione, che integrano una vasta gamma di strumenti per migliorare l’insegnamento e l’apprendimento, in presenza e a distanza. Tali piattaforme dovrebbero essere di facile utilizzo per consentire agli insegnanti di creare in modo semplice contenuti interattivi, assegnare compiti, monitorare il progresso degli studenti e fornire feedback in tempi rapidi. Un’opzione di sicuro valore può essere poi di avere funzionalità avanzate di analisi dei dati, che permettano sia di valutare l’efficacia delle lezioni sia “raffinare” la personalizzazione dell’esperienza di apprendimento.
Un’altra area di opportunità è rappresentata dalla realizzazione di strumenti che permettano la creazione di contenuti educativi digitali, come video, simulazioni interattive e risorse multimediali. Questi materiali possono essere integrati nelle piattaforme educative esistenti o venduti come prodotti separati.
Da sottolineare che le infrastrutture per poter usare i nuovi strumenti devono essere adeguate, mentre può capitare di trovarsi di fronte a una dotazione IT datata che necessita di essere “aggiornata”. E questa può essere un’ulteriore opportunità.
Tuttavia, il collegamento in rete, i dispositivi mobili e device IoT aumentano notevolmente la superficie di attacco rendendo necessario un sistema di protezione adeguato. Infatti, con l’aumento delle tecnologie digitali nelle scuole, la sicurezza informatica diventata una preoccupazione rilevante. I vendor possono offrire soluzioni di cybersecurity per proteggere i dati delle istituzioni educative dalle sempre più frequenti e raffinate minacce informatiche.
Un aspetto importante per la scuola digitale è sicuramente l’implementazione di nuove tecnologie. Ma chi usa queste tecnologie deve essere capace di farlo al meglio. Per questo può essere necessaria della formazione. I vendor possono offrire servizi di formazione per insegnanti e personale amministrativo. Nel caso poi serva, alla formazione può essere affiancato un supporto tecnico per risolvere eventuali problemi di natura hardware o software.
Il ruolo dei system integrator
Se da una parte la scuola digitale offre diverse opportunità ai vendor, dall’altra sono poi solitamente i system integrator a far sì che tali opportunità si trasformino in business. Sono infatti i partner a garantire che, dalle più semplici alle più evolute, le soluzioni digitali siano integrate in modo efficace e senza problemi nelle infrastrutture delle istituzioni educative.
In primo luogo, perché scuole differenti hanno esigenze differenti. Questo vuol dire che le medesime soluzioni devono essere personalizzate in funzione delle specifiche esigenze per poter offrire i migliori risultati. I system integrator possono creare e configurare soluzioni ad hoc in linea con le necessità di università e scuole, garantendo che i sistemi si integrino in modo efficiente e che funzionino in modo ottimale senza problemi. Questo vale sia sul fronte hardware sia su quello software e della sicurezza. È sempre il partner a far sì che i diversi prodotti possano integrarsi per dar vita alla soluzione cercata.
I system integrator però sono anche quelle figure che possono fornire una consulenza qualora si vogliano ottimizzare i sistemi già posseduti (se non ancora obsoleti) e integrarli con nuove soluzioni adatte alla più recenti forme di didattica.
D’altro canto, le nuove indicazioni del MIUR prevedono che gli istituti scolastici valutino la possibilità di avvalersi del cloud per una serie di attività e che sfruttino anche il Web. Questa è certo un’importante opportunità per quei system integrator che agiscono anche come MSP (ormai sono sempre di più), non solo per offrire innovative soluzioni hardware, software e di sicurezza, ma anche per creare un rapporto duraturo con le scuole quali clienti.
Un percorso da fare assieme
Le soluzioni digitali stanno migliorando l’apprendimento e l’insegnamento. Tuttavia, è importante che le istituzioni educative lavorino in collaborazione con i vendor e i system integrator per garantire un’applicazione efficace delle tecnologie digitali e una migliore esperienza di apprendimento per gli studenti. In questo senso, la scuola digitale offre innumerevoli opportunità per quelle realtà che sono disposte ad aiutarla nel processo di trasformazione.