Networking e connettività, le tecnologie che offrono nuove opportunità

Una panoramica delle opportunità che possono offrire agli MSP le più recenti tecnologie in ambito networking e connettività, senza trascurare l'aspetto sostenibilità.

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Non c’è alcun dubbio che gli eventi degli ultimi due anni abbiano lasciato il segno. Nuove modalità di lavoro, carenze di personale, pressioni inflazionistiche, difficoltà nell’approvvigionamento e disordini geopolitici. Tutte dinamiche che hanno accelerato o addirittura forzato le transizioni digitali. In alcuni casi, hanno addirittura causato un ripensamento dei modelli aziendali fondamentali. Come conseguenza, connettività e networking svolgono oggi un ruolo ancora più importante e sono la base su cui sviluppare il percorso di trasformazione necessario per operare (e anche crescere) nell’incertezza e preparare le aziende a ciò che potrà riservare il futuro.

Cloud e lavoro ibrido si consolidano

Il 2022 ha messo sotto pressione le reti. Così, se da un lato si sono consolidate modalità di lavoro ibride, dall’altro è stato necessario consolidare i vari strumenti adottati all’inizio della pandemia per fronteggiare l’emergenza causata dalla rapida diffusione del Covid-19. A onor del vero, molte tecnologie per connettività e networking erano emerse già prima della crisi e la loro adozione è stata ripresa nello sviluppo di strategie a lungo termine volte a garantire la continuità operativa in caso di disastro.

Le aziende continueranno perciò a investire e a migrare le applicazioni nel cloud per generare valore, aumentare la flessibilità, incrementare la scalabilità e aumentare l’automazione. Secondo il Cloud Adoption Report di Colt, il 73% dei responsabili IT intende spendere la maggior parte degli investimenti nel cloud entro due anni. Il 40% sposterà i propri sistemi CRM nel cloud entro il 2024; circa il 38% prevede di spostare i sistemi HR, i Manufacturing Execution Systems e le Unified Communications.

Le strategie multi-cloud saranno quelle che prevarranno: dai dati raccolti da Statista risulta che il 94% delle grandi aziende passerà a una strategia multi-cloud entro il 2023. I settori che tradizionalmente sono stati più cauti nel passare le applicazioni al cloud, come quello dei servizi finanziari, saranno probabilmente quelli che sposteranno più applicazioni di front office.

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La rete oltre il perimetro aziendale

Con il rapido avanzamento della digitalizzazione, i flussi di dati all’interno delle aziende stanno cambiando. Non avvengono più principalmente entro il perimetro del network, ma si estendono al cloud, all’edge e agli home office dei dipendenti.  Aumentano perciò la dipendenza da una connettività veloce e affidabile e la necessità di un controllo flessibile del trasferimento dati. Solo in questo modo le aziende possono dare priorità al traffico delle applicazioni in tempo reale, come le comunicazioni vocali e video, o spostare le applicazioni tra i data center e il cloud a seconda dei carichi di lavoro. E solo così possono consentire l’accesso diretto al cloud ai dipendenti da remoto o quando sono in azienda, evitando deviazioni attraverso infrastrutture centrali che appesantiscono inutilmente i server VPN, i firewall e le connessioni WAN.

Oggi è necessario che le architetture di networking siano capaci di supportare la trasformazione digitale, ma anche che abbiano un grado di agilità tale da potersi adattare rapidamente a eventuali cambiamenti aziendali. Tutto ciò richiede di saper sviluppare una strategia coesa su come gestire e mantenere tutte le soluzioni e anche di come renderle sicure. C’è una sfida importante da affrontare: le applicazioni richiedono una rete che semplifichi le operazioni, riduca i costi e dia priorità alle esigenze degli utenti, in modo che possano avere un accesso veloce, affidabile e sicuro alle applicazioni, ovunque e in qualsiasi momento. Non solo. Sempre più spesso, un network aziendale include dispositivi per l’IoT che basano il funzionamento su sistemi e componenti molto eterogenei. Così chi oggi si occupa di network management solitamente si trova a gestire prodotti di svariati di vendor con uno scarso livello di integrazione e questo penalizza le prestazioni. La gestione del networking deve perciò prevedere un approccio che sappia fornire adeguati livelli di sicurezza, integrazione e ottimizzazione.

Una SD-WAN (Software Defined WAN) offre questa combinazione di prestazioni, affidabilità e agilità. Consente di regolare in tempo reale le larghezze di banda, le priorità di trasmissione e i percorsi dei trasferimenti di dati e garantisce un uso ottimale delle capacità di linea.

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I vantaggi di una SD-WAN

Poiché una parte significativa dei flussi di comunicazione e di dati avviene al di fuori della rete aziendale protetta, i requisiti di sicurezza aumentano notevolmente. Non si devono quindi solo criptare le trasmissioni, ma anche prestare maggiore attenzione all’assegnazione dei diritti e al controllo degli accessi. Per raggiungere un elevato livello di sicurezza e semplificare la gestione della rete e dell’infrastruttura di sicurezza, le aziende devono considerare la sicurezza già in fase di progettazione della rete, anziché aggiungerla a posteriori a una nuova rete. Le soluzioni altamente integrate che lavorano insieme in modo intelligente riducono la complessità. La SD-WAN, per esempio, integra già la crittografia. D’altra parte, quando un’azienda sceglie le soluzioni per l’autenticazione, la gestione dei diritti, la sicurezza delle applicazioni e il monitoraggio, può essere una buona pratica che si affidi a un unico provider, per evitare un mosaico di soluzioni individuali mal integrate.

Le reti moderne, caratterizzate da un elevato grado di agilità, consentono rapidi aggiustamenti quando cambiano i requisiti aziendali. Per garantire che tali adeguamenti non mettano a repentaglio la sicurezza o le operazioni, sono necessari processi di governance ponderati e ben collaudati. Tali processi regolano chi è autorizzato ad apportare determinate modifiche e con quali tempi, come vengono gestite le escalation e come sono eseguiti il monitoraggio dei servizi per il networking e il reporting.

Un’importante opportunità

Di norma, la maggior parte di questi compiti è affidata a un fornitore di servizi (MSP), poiché spesso le aziende, anche quelle di grandi dimensioni, non dispongono delle risorse necessarie per gestire e monitorare una SD-WAN 24 ore su 24. Insieme al fornitore di servizi, sono concordati e registrati nel contratto gli SLA, le persone di contatto da entrambe le parti e tutti i processi che riguardano il networking.

Spesso le aziende introducono nuovi servizi cloud o modernizzano le loro applicazioni senza pensare all’impatto sulla rete. In questi casi, c’è il rischio di colli di bottiglia nella larghezza di banda, connessioni instabili e violazioni della sicurezza. Problemi che possono essere risolti da rete moderne, come quelle basate su SD-WAN, grazie alle quali si ha la possibilità di gestire i processi di governance e, in virtù degli elevati livelli di prestazioni, sicurezza e agilità offerti si possono creare le basi per altre fasi di digitalizzazione. L’introduzione di nuovi modelli di lavoro e di strategie cloud dovrebbe quindi sempre andare di pari passo con la modernizzazione dell’infrastruttura di rete. Di nuovo, il supporto che può fornire un MSP assume un ruolo fondamentale nell’armonizzare strategie e infrastruttura di rete.

A fronte di questo panorama, diversi studi prevedono che il concetto di Network-as-a-Service (NaaS) diventerà mainstream segnando un aumento significativo del tasso di adozione: secondo Abi research raggiungerà un fatturato di 150 miliardi di dollari entro il 2030. I suoi vantaggi possono infatti essere adattati a tutti, in particolare per gli OPEX, i sempre più numerosi prodotti as-a-service. Riguardo in particolare l’SD-WAN, la società di analisi Futuriom prevede un CAGR del 34% nel 2023, con un valore del mercato di 4,6 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 3,5 miliardi di dollari del 2022.

La necessità di automatizzare il network management

L’IT deve ottimizzare le reti per soddisfare i requisiti del lavoro ibrido. Le aziende potranno avvalersi di partner competenti in grado di garantire un’esperienza digitale senza soluzione di continuità per dipendenti e clienti. L’adattamento a una visione basata sul client piuttosto che sulla rete richiede una visibilità end-to-end completa e approfondimenti a livello di applicazione per sapere se la qualità dell’esperienza soddisfa o meno le aspettative degli utenti finali. Il controllo stretto delle prestazioni di rete non è più sufficiente. La capacità di identificare e risolvere i problemi di tempo di risposta delle applicazioni e di prestazioni in modo rapido e remoto è essenziale per garantire un’esperienza digitale senza interruzioni per l’utente finale, indipendentemente dal luogo di connessione.

Con l’intelligenza artificiale, l’adozione del cloud e l’accesso a grandi quantità di dati ormai comuni nelle soluzioni di gestione della rete di livello aziendale, l’automazione assume un ruolo centrale. L’identificazione del raggruppamento di sintomi di errore simili in una rete full-stack sta portando a flussi di lavoro orchestrati che daranno più facilmente la possibilità di porre rimedio automaticamente a eventuali problemi di networking.

L’automazione è essenziale anche per la sicurezza, aspetto ormai imprescindibile per chi offre servizi di connettività e networking. La riduzione del rischio di cybersecurity è diventata una preoccupazione fondamentale e per ottenerla è obbligatoria un’architettura di sicurezza automatizzata. Le organizzazioni non possono più installare firewall perimetrali intorno alla rete per proteggersi da minacce e vulnerabilità. La sicurezza deve essere integrata in ogni aspetto dell’infrastruttura di rete, dai punti di accesso Wi-Fi agli switch di LAN, campus e data center, ai gateway WAN, fino al cloud. Un MSP che si occupa di networking management dovrebbe usare framework come Zero Trust e SASE (Secure Access Service Edge) sempre più interconnessi, non solo per proteggere dalle minacce, ma anche per applicare la micro-segmentazione all’intero stack IT, compresi gli utenti, i dispositivi connessi, le applicazioni, i servizi di rete, le piattaforme di calcolo e di storage.

Anzitutto sostenibile

Infine, un aspetto che non deve sottovalutare un provider di NaaS è la sostenibilità della propria offerta. Le aziende sono sempre più attente all’impatto sull’ambiente e vogliono che lo siano anche i loro fornitori. Così, come è importante che la migrazione a un framework network-as-a-service consenta all’IT di accelerare la modernizzazione della rete pur rimanendo nei limiti di budget, l’adozione di una strategia NaaS deve aiutare le imprese a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. In questo senso, i principali vendor di NaaS stanno già adottando strategie di produzione a zero emissioni di carbonio e di riciclo delle apparecchiature e sarebbe quindi bene sfruttarle a meglio per consentire ai clienti di poterne trarre vantaggio, visto che già oggi molte aziende devono redigere un bilancio di sostenibilità in cui dichiarano in che modo contribuiscono a limitare l’impatto ambientale.