QNAP, sicurezza e continuità enterprise per le PMI

La Partner Conference di ottobre sarà l’occasione per mostrare la visione QNAP: una tecnologia che abbassa le barriere d’ingresso e democratizza gli strumenti.

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Come spiega il Country Manager di QNAP, Alvise Sinigaglia, l’offerta evolve per rendere disponibili anche alle PMI soluzioni ad alta affidabilità, ecosistemi di cybersecurity e integrazione di AI come leve per crescita e resilienza aziendale.

QNAP si prepara alla Partner Conference italiana del prossimo mese di ottobre, l’evento annuale dedicato al canale e alle terze parti che rappresenta un momento chiave per presentare le principali novità di prodotto e di strategia. L’appuntamento arriva a valle del Computex di Taipei, occasione in cui l’azienda tradizionalmente annuncia le innovazioni più rilevanti e che successivamente vengono declinate sui diversi mercati internazionali. “La Partner Conference per noi è molto più di un evento commerciale – spiega il Country Manager Alvise Sinigaglia – è un momento di confronto con i partner, in cui mettiamo a fattor comune le evoluzioni tecnologiche e offriamo spunti concreti per affrontare le sfide di mercato”.

La situazione di mercato

L’edizione di quest’anno si colloca in un periodo di transizione importante per il team italiano. Sinigaglia, già Country Manager per l’Italia, ha infatti assunto la responsabilità anche di Malta e Grecia. “Nel nostro Paese la squadra è già ben rodata – sottolinea – abbiamo un team tecnico, pre-sales e marketing strutturato. In Grecia, invece, siamo in una fase di costruzione, quasi come l’Italia una quindicina di anni fa. Seppur più piccolo e frammentato, il mercato appare promettente: c’è fermento, ci sono fondi europei e progetti nel settore pubblico e nell’education, ma bisogna creare una presenza forte e investire”.
Anche il mercato italiano vive una fase di assestamento: i primi mesi del 2025 sono stati caratterizzati da un andamento in linea con il 2024, ma alcuni progetti strategici hanno permesso di chiudere l’estate con un segno positivo. “Viviamo molto di progetti – commenta Sinigaglia – il business day by day è più lento, ma le grandi commesse ci hanno dato respiro. Ora ci aspetta il rush finale dell’anno, con molte iniziative nel settore education e fondi pubblici che devono essere spesi entro dicembre”.

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Un tema centrale: il ciclo di vita dei prodotti

Il tema del ciclo di vita delle soluzioni rimane centrale. QNAP considera un orizzonte standard di cinque anni, ma in molti casi i dispositivi restano operativi molto più a lungo. “Abbiamo clienti che utilizzano ancora soluzioni installate più di dieci anni fa, perfettamente funzionanti. Però sorge il problema che non sono più supportate né aggiornate e in caso di guasto il rischio è altissimo. Abitualmente, cerchiamo di spiegare “che prevenire è meglio che curare” e incentiviamo le aziende a sostituire i sistemi con formule di trade-in o certificati green. È un modo per mettere in sicurezza i dati e allo stesso tempo per contribuire al riuso di componenti come spare part”.
Un altro nodo critico riguarda la percezione dei clienti: molti tendono a utilizzare il NAS come unico backup, senza prevedere ridondanza. “A predominare è spesso l’idea che finché funziona lo si tiene. Ma quando si verifica un guasto e i dati non sono più accessibili, i clienti chiamano disperati. Noi insistiamo sull’importanza di adottare un approccio strutturato al backup, con più copie e con una manutenzione regolare. È un passaggio culturale che stiamo accompagnando passo dopo passo”.

Funzionalità enterprise a portata di PMI

Sul fronte dell’offerta tecnologica, QNAP sta portando funzionalità tipiche dell’enterprise all’interno del mondo delle PMI. Dopo il lancio di soluzioni in alta affidabilità, l’azienda presenterà in ottobre un nuovo sistema a doppio controller attivo-attivo, che garantisce continuità operativa anche in caso di guasto di una macchina. “Vogliamo rendere accessibili alle PMI tecnologie che fino a poco tempo fa erano riservate solo ai grandi data center. Non tutti possono permettersi una soluzione da milioni di euro, ma tutti hanno bisogno di continuità operativa. Il nostro compito è ridurre questa distanza, offrendo soluzioni scalabili e sostenibili”.

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L’approccio di QNAP non si limita al NAS, ma si allarga a un ecosistema completo che include switch, router e soluzioni di cybersecurity. “Spesso non basta installare un NAS per mettere al sicuro i dati. Serve un ecosistema fatto di una rete moderna, strumenti di protezione, sistemi di monitoraggio e capacità di replica geografica. Abbiamo introdotto soluzioni NDR per rispondere alla direttiva NIS2 e aiutiamo le aziende a costruire infrastrutture sicure e resilienti”.
La gestione corretta, tuttavia, resta un tema delicato. Molti utenti tendono a considerare il NAS come un semplice hard disk esterno, senza comprendere la necessità di configurazioni avanzate, snapshot o replica. “Il rischio è di utilizzare il sistema a un decimo delle sue potenzialità o peggio di commettere errori che possono compromettere i dati – avverte Sinigaglia –. Per questo consigliamo sempre di affidarsi a partner e integratori qualificati, in grado di offrire un pacchetto completo che includa installazione, configurazione e monitoraggio”.

Clienti a tutto tondo

Il portafoglio clienti di QNAP in Italia e all’estero è ampio e diversificato: si va dal manufacturing al settore pubblico, dall’audio-video allo sport. Le soluzioni sono utilizzate in contesti che spaziano dalle forze dell’ordine agli ospedali, dalle navi da crociera alle scuderie motociclistiche, dai fotografi fino ai tribunali “che hanno dovuto digitalizzare milioni di documenti. Abbiamo clienti molto diversi tra loro. È questa la forza della nostra proposta: essere trasversali e flessibili, in grado di adattarsi a esigenze molto differenti”.
La videosorveglianza è un altro segmento in forte crescita, spinto dalle normative e dalla necessità di conservare grandi volumi di dati. Anche in questo caso, QNAP lavora a stretto contatto con installatori e integratori, fornendo soluzioni scalabili per rispondere a richieste che spaziano dal piccolo esercizio commerciale al trasporto valori.

Sempre più AI nel futuro dei NAS

Guardando al futuro, l’azienda sta integrando l’intelligenza artificiale nei propri sistemi, con funzioni di ricerca avanzata basate su Qsirch e collegamenti a modelli generativi.

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“Il tema della privacy sarà cruciale perché molte aziende utilizzano ChatGPT senza sapere davvero dove finiscono i dati che inseriscono – sottolinea Sinigaglia –. Noi vogliamo offrire strumenti di AI che restano all’interno del perimetro aziendale, proteggendo il know-how e garantendo che le informazioni non vengano diffuse all’esterno”.
L’evoluzione si spinge fino a sperimentazioni di interfacce vocali per configurare i sistemi, un terreno ancora in fase di esplorazione, ma che apre scenari interessanti. “L’obiettivo è semplificare l’esperienza dell’utente, pur mantenendo la necessaria consapevolezza tecnica. Non si tratta di rendere il NAS un oggetto banale, ma di accompagnare i clienti a sfruttarne appieno le potenzialità”.

La Partner Conference di ottobre sarà l’occasione per mostrare questa visione: una tecnologia che abbassa le barriere d’ingresso, democratizza strumenti prima riservati all’enterprise e li mette a disposizione di PMI, system integrator e clienti finali. “Il nostro messaggio è chiaro, vogliamo dare alle aziende gli strumenti per crescere in sicurezza, con soluzioni accessibili, scalabili e sostenibili. Non si tratta solo di vendere un NAS, ma di costruire un ecosistema di fiducia intorno al dato, che è il vero patrimonio di ogni organizzazione”.