Edge computing e ICT: cambia il ruolo dei system integrator

Dalla manifattura all’energia, l’Edge computing accelera la digital transformation e impone nuove competenze ai system integrator nell’ICT in evoluzione.

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Il panorama dell’ICT italiano si trova di fronte a una trasformazione molto importante. L’edge computing sta ridisegnando le strategie di elaborazione dati, allontanandosi dal tradizionale modello cloud centralizzato per avvicinare potenza di calcolo, storage e servizi di rete al punto in cui i dati vengono generati. Questa rivoluzione tecnologica rappresenta un’opportunità senza precedenti per i system integrator, chiamati a reinventare il proprio ruolo in un mercato che si prevede crescerà al 30% di CAGR dal 2022 al 2029, raggiungendo oltre 106,04 miliardi di dollari entro il 2029.

Un mercato in rapida espansione

I numeri parlano chiaro: entro il 2025, il 75% dei dati aziendali verrà elaborato sul perimetro rispetto al 10% di oggi. Questo cambiamento radicale è alimentato dalla proliferazione di dispositivi IoT, dall’adozione massiva dell’intelligenza artificiale e dalla necessità crescente di elaborazione in tempo reale. Il mercato dell’edge computing dovrebbe crescere da 49,62 miliardi di dollari nel 2023 a 272,27 miliardi di dollari entro il 2031, con un CAGR del 23,7% dal 2023 al 2031.

In Italia, il settore digitale continua la sua crescita sostenuta, con una crescita attesa del 3,8% per quest’anno, del 4,8% nel 2025 e del 5% nel 2026 secondo le stime di Anitec-Assinform. Questo scenario favorevole crea le condizioni ideali per l’espansione dell’edge computing nel tessuto produttivo italiano.

Le aziende in Italia

L’investimento massiccio dei hyperscaler in region ed edge zone italiane rende il contesto particolarmente fertile. Microsoft, con la sua Azure Italy North Region e i “partner zone” dislocati a Milano, ha attirato oltre 30 system integrator nell’Ambizione Italia Cloud Region Partner Alliance, tra cui Engineering, Var Group e Cluster Reply, stanziando 4,3 miliardi di euro per data center, AI e formazione di un milione di professionisti entro fine 2025. Di pari passo, il progetto europeo AI@EDGE di TIM, avviato nel 2021, integra AI e Edge per l’automazione delle reti 5G, coinvolgendo partner locali nella progettazione di modelli predittivi per traffico mobile e ottimizzazione dinamica della capacità di rete.

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Il mercato italiano vede protagonisti internazionali adattare le proprie strategie alle esigenze locali. Schneider Electric Italia, azienda che opera nel settore dell’automazione industriale e gestione energetica, ha sviluppato soluzioni EcoStruxure IT specificamente progettate per l’edge computing. L’azienda francese riconosce che, a causa del volume dei dati e della quantità di connessioni, le aziende avranno sempre più bisogno di supporto dai partner specializzati.

Lenovo Italia ha posizionato le proprie soluzioni per l’edge computing come ideali per il consolidamento dei carichi di lavoro, il cloud ibrido e le implementazioni HCI, con diverse opzioni di archiviazione e una robusta potenza di elaborazione. La multinazionale cinese ha investito significativamente nel mercato italiano, riconoscendo l’importanza strategica dell’edge per le aziende manifatturiere in Italia.

Advantech, società globale specializzata nelle soluzioni IoT industriali ed edge computing, ha scelto l’Italia come vetrina delle proprie innovazioni. La presenza a SPS Italia 2025, la fiera leader per l’automazione industriale e la trasformazione digitale che si svolge a Parma, dimostra il suo interesse per il mercato italiano.

Le opportunità per i system integrator

La transizione verso l’edge computing apre scenari inediti per i system integrator italiani. Tradizionalmente focalizzati sull’implementazione di sistemi centralizzati, questi professionisti si trovano ora a dover gestire architetture distribuite che richiedono competenze multidisciplinari.

La gestione dei dati in locale rappresenta il primo pilastro della trasformazione. I system integrator devono sviluppare expertise nell’implementazione di mini data center distribuiti, capaci di processare informazioni critiche senza dipendere dalla connettività cloud. Questo approccio garantisce continuità operativa anche in caso di interruzioni di rete, aspetto cruciale per settori come manifatturiero, sanitario ed energetico.

La riduzione della latenza costituisce il secondo elemento differenziante. Mentre le soluzioni cloud tradizionali introducono ritardi nell’ordine di decine o centinaia di millisecondi, l’edge computing permette tempi di risposta inferiori al millisecondo.

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Nuovi modelli di business

L’edge computing sta generando modelli di business innovativi che ridefiniscono il rapporto tra system integrator e clienti finali. Il paradigma tradizionale basato su progetti one-shot lascia spazio a relazioni continuative caratterizzate da servizi ricorrenti e supporto ongoing.

I servizi managed rappresentano una delle opportunità più promettenti. I system integrator possono offrire gestione remota, monitoraggio proattivo e manutenzione preventiva. Questo approccio trasforma i partner tecnologici da fornitori di prodotti a gestori di servizi. L’Edge-as-a-Service emerge come modello particolarmente attrattivo per le PMI italiane, tradizionalmente riluttanti a investimenti CAPEX significativi.

Sfide tecniche e di sicurezza

L’implementazione dell’edge computing presenta complessità tecniche che i system integrator devono padroneggiare. La gestione di centinaia o migliaia di nodi distribuiti richiede strumenti di orchestrazione avanzati.

La sicurezza rappresenta una delle principali preoccupazioni. I system integrator devono sviluppare competenze nella progettazione di architetture zero-trust, implementazione di crittografia end-to-end e gestione degli accessi distribuiti.

Settori di applicazione emergenti

Dall’universo IoT al monitoraggio degli asset industriali, passando per il comparto sanitario e per quello energetico, il modello di elaborazione decentralizzato sta manifestando le maggiori potenzialità di sviluppo.

Nel manifatturiero, l’edge computing abilita la manutenzione predittiva, il controllo qualità in tempo reale e l’ottimizzazione dei processi produttivi. Nel retail, l’elaborazione locale permette analisi comportamentali, gestione intelligente degli stock e personalizzazione dell’esperienza cliente.

Competenze richieste

La trasformazione verso l’edge computing richiede ai system integrator di ampliare significativamente il proprio skillset. Le competenze tradizionali devono essere integrate con conoscenze in ambito IoT, intelligenza artificiale, cybersecurity e cloud computing.

La comprensione dell’AI diventa fondamentale. I system integrator devono sapere configurare e ottimizzare modelli AI per ambienti con risorse computazionali limitate. Le competenze in ambito container e orchestrazione assumono importanza crescente. Tecnologie come Kubernetes edge e docker permettono di gestire applicazioni distribuite.

Prospettive future

Il 2025 è destinato a essere un anno spartiacque per l’edge computing. Questa transizione rappresenta un’opportunità storica per i system integrator italiani. Il segmento software sta emergendo come il componente in più rapida crescita nel mercato del mobile edge computing, con una crescita prevista di circa il 32% nel periodo 2024-2029. L’integrazione con le reti 5G aprirà scenari applicativi finora impensabili, dalla guida autonoma alle operazioni chirurgiche remote.

La rivoluzione dell’edge computing non è più una prospettiva futura, ma una realtà presente. I system integrator che sapranno adattarsi a questo cambiamento emergeranno come protagonisti della digital transformation italiana.