In aumento i compensi SIAE per copia privata, ASMI non ci sta

La bozza del Ministero della Cultura ignora le sentenze europee e scarica i costi su consumatori e imprese.

compensi SIAE

ASMI contesta la bozza del Decreto Ministeriale notificata il 9 luglio 2025 dal Ministero della Cultura, relativa al rinnovo delle tariffe dei compensi SIAE che arrivano fino al 40% su smartphone e PC. Oltre a aumenti generalizzati anche su tablet PC e smartwatch, prevede rincari anche per CD, DVD, microSD, USB, HDD, SSD (+20%) e memorie integrate (+17%). Lo schema introduce inoltre nuove voci di compenso per tutti i dispositivi ricondizionati e persino per il cloud storage, Colpendo strumenti digitali di uso quotidiano per cittadini e imprese.

Perché non si devono aumentare i compensi SIAE

Mario Pissetti, Presidente di ASMI
Le tariffe devono essere diminuite, non aumentate. In un mercato deflattivo come quello della tecnologia, le imprese non hanno più margini per assorbire i compensi per Copia Privata. Essi ricadrebbero così interamente sui consumatori. Generando un abnorme aggravio dei prezzi, sui quali già oggi pesa un prelievo che spesso supera il valore stesso del bene. Il rischio è di compromettere la competitività delle imprese italiane oneste, lasciando nuove opportunità alla malavita. Con ripercussioni occupazionali ed effetti distorsivi sul mercato legale.

Cosa dice il nuovo decreto

ASMI sottolinea infatti come il nuovo decreto rappresenti un favore al mercato illegale e operatori esteri, i cui dispositivi sono soggetti ad oneri generalmente molto più bassi o assenti. Una scelta che penalizzerebbe il sistema Paese, riducendo i consumi e la sostenibilità dell’intero comparto tecnologico e culturale. E che porterebbe, in definitiva, a un abbassamento della raccolta netta dei Compensi per Copia Privata. Erosi da un inevitabile fenomeno di contrabbando ed evasione, se le tariffe non verranno riviste al ribasso.

La bozza sui compensi SIAE, le proposte di ASMI

Mario Pissetti, Presidente di ASMI
Invece di aumentare le tariffe, occorre lavorare per un sistema più equo e trasparente. Un abbassamento dei compensi porterebbe più risorse agli Autori e alla SIAE. Questo grazie al recupero di evasione, IVA e tasse oggi sottratte al fisco, con benefici per l’intera nazione. Una tariffa equa, allineata all’Europa, eviterebbe di alimentare il mercato parallelo e lo spostamento delle filiali e delle reti di vendita fuori dall’Italia.

Gli aumenti sproporzionati

ASMI ricorda che la Corte di Giustizia Europea e il Consiglio di Stato hanno già in passato annullato decreti analoghi, riconoscendo la sproporzione degli aumenti. E questo è ancor più evidente in un contesto di fruizione dei contenuti drasticamente cambiato. Con il ricorso oramai quasi esclusivo allo streaming, fattispecie che esclude per sua stessa natura la copia privata. L’associazione ribadisce la propria disponibilità a collaborare con le Autorità competenti per una normativa conforme alla Direttiva Europea 2001/29 e alle sentenze delle Corti. Così da tutelare gli operatori senza scaricare costi insostenibili su consumatori e imprese.