Rosenberger OSI punta a un nuovo sistema di sicurezza

Rosenberger OSI punta a un nuovo sistema di sicurezza la cui certificazione è prevista entro la fine di quest'anno.

Rosenberger OSI: il PreCONNECT SEDECIM è gold

Rosenberger OSI, dopo la ristrutturazione dei processi organizzativi, ha potuto testarne i risultati, puntando su un nuovo sistema di sicurezza che oggi è solo pianificato ma mira alla certificazione entro la fine dell’anno.

Nell’ambito del progetto “KOMPASS”, tutti i processi aziendali sono stati digitalizzati e ottimizzati. Gli effetti positivi di questa ristrutturazione sono diventati evidenti durante l’emergenza Coronavirus, al punto che Rosenberger OSI vede confermata la sua posizione.

Indipendentemente dal fatto che si tratti di risposte dei clienti, di comunicazione home office, di formazione o di elevati standard di sicurezza, grazie alla completa digitalizzazione, tutti i progetti hanno potuto essere elaborati e portati a termine negli ultimi mesi.Rosenberger OSI punta a un nuovo sistema di sicurezza

Rosenberger OSI punta a un nuovo sistema di sicurezza

Pur con l’impiego dell’home office non è stato trascurato il fattore sicurezza in termini di protezione dei dati. L’azienda persegue uno standard molto elevato in questo senso.

Rosenberger OSI sta attualmente pianificando la creazione di un sistema di gestione della sicurezza delle informazioni per il servizio secondo la norma ISO 27.001. L’azienda punta alla certificazione entro la fine dell’anno.

La parola al vertice di Rosenberger OSI

L’emergenza Coronavirus ha messo Rosenberger OSI di fronte a molte sfide. Tuttavia, l’organizzazione flessibile dei processi e la relativa digitalizzazione si sono rivelati vantaggiosi. Nel giro di due giorni, tutti i dipendenti sono stati in grado di svolgere i loro compiti da casa con l’attrezzatura appropriata.

Grazie alla comunicazione indipendente dal tempo e dal luogo, le richieste dei clienti hanno potuto essere esaudite a distanza. I processi aziendali e tutti i processi successivi sono stati stabili ed efficienti nonostante l’impiego dell’home office. Inoltre, è stato possibile garantire i tempi brevi di risposta alle richieste dei clienti.

“La metà del nostro personale della sede centrale ha trasferito il proprio posto di lavoro in home office in qualche ora. Questo ha messo in evidenza l’impegno dei nostri collaboratori nei confronti dell’azienda e dei nostri clienti”, afferma Thomas Schmidt, Amministratore Delegato di Rosenberger OSI.I processi riorganizzati, che potevano essere completati in eccellenza nella normale attività quotidiana, sono stati sottoposti a un test di stress estremo a causa dell’eccezionale situazione causata dalla pandemia di Corona e hanno superato questo test a pieni voti”.

Formazione e supporto tramite seminari online

Per continuare a sostenere il personale nel lavoro da casa e garantire un equilibrio tra lavoro e vita privata, sono stati organizzati e condotti seminari online dall’Istituto Steinbeis. Sono state inoltre implementate soluzioni cloud per promuovere la collaborazione digitale all’interno e tra i team. “Il lavoro collaborativo digitale si è svolto senza intoppi dall’inizio. Fin dall’introduzione dell’organizzazione dei processi, la mentalità di lavoro è stata caratterizzata dal lavoro di squadra in combinazione con il lavoro indipendente e la sua relativa assunzione di responsabilità”, riferisce Schmidt.

Successo delle attività di business grazie alla digitalizzazione

Nonostante le restrizioni in molti settori della vita sociale e professionale, le attività commerciali si sono svolte senza intoppi per i partner e i clienti di Rosenberger OSI.

La struttura organizzativa flessibile ha permesso di soddisfare le esigenze dei clienti. Soprattutto nelle aree di business data center, cablaggio degli edifici e comunicazioni mobile, Rosenberger OSI ha dovuto affrontare sfide a causa dell’aumento del volume di dati causato dall’emergenza Covid-19.

In particolare nell’area dei servizi di data center Rosenberger OSI è stata in grado di supportare i propri clienti sin dall’inizio del lockdown, poiché gli operatori di data center hanno attualmente una grande necessità di aggiornare le loro infrastrutture e sono anche inclini a impegnarsi in questi investimenti.