AIRES: chiarire il dubbio sugli apparati di telefonia e la tecnologia DAB

La filiera distributiva dell’elettronica di consumo sostiene l’innovazione digitale e auspica che il legislatore non intenda discostarsi dal solco già tracciato dall’Europa.

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La filiera distributiva dell’elettronica di consumo sostiene l’innovazione digitale e auspica che il legislatore non intenda discostarsi dal solco già tracciato dall’Europa.

AIRES è convinta che il mercato unico dell’Unione e quello del nostro Paese necessitino di un organico contesto normativo, chiaro e non suscettibile di interpretazioni.

Per questi motivi l’AIRES valuta positivamente l’emendamento che l’onorevole Alessia Rotta ha presentato al DL Milleproroghe per risolvere il dubbio interpretativo che si era creato per i produttori di includere negli apparati di telefonia la tecnologia DAB, ossia la trasmissione radio in tecnica digitale.

AIRES: chiarire il dubbio sugli apparati di telefonia e la tecnologia DAB

Gli obblighi DAB sono stati introdotti con la legge di bilancio 2018, approvata nel dicembre 2017, e sono stati superati un anno dopo, quando il codice europeo delle comunicazioni elettroniche è stato approvato dal Parlamento europeo.

Infatti, l’articolo 113, paragrafo 2, del codice esclude esplicitamente gli smartphone dall’elenco dei dispositivi che possono essere assoggettati all’obbligo di supportare la cosiddetta Radio DAB.

Proprio per risolvere questo contrasto normativo il Governo aveva previsto una esplicita esenzione attraverso il decreto-legge “Sblocca cantieri” che, in fase di conversione, ha subito alcune modifiche che hanno reso opache le disposizioni in materia di DAB, generando una serie dubbi interpretativi in un mercato, quello della vendita dei device di telefonia, che non può che essere precisamente regolato, in coerenza con le normative degli altri Stati membri.

AIRES: chiarire il dubbio sugli apparati di telefonia e la tecnologia DAB

Il decreto-legge Milleproroghe diviene, in questo contesto, un utile strumento per assicurare che produttori e distributori non si trovino nella difficile posizione di modificare i propri business plan per un periodo di 11 mesi: tanto è il lasso di tempo che ci separa, infatti, dal recepimento del codice europeo delle comunicazioni elettroniche e dalla conseguente esenzione esplicita degli smartphone.

AIRES auspica quindi che il sostegno delle forze politiche all’emendamento 12.15 dell’onorevole Rotta sia trasversale, per evitare che l’Italia si dimostri un unicum nel panorama normativo dell’Unione, con il rischio di penalizzare innanzitutto i consumatori e, poi, l’intera filiera distributiva dei prodotti tecnologici.

“Giusto e ragionevole risolvere il dubbio interpretativo relativo all’obbligo per i produttori di includere negli apparati di telefonia la tecnologia DAB”, conclude Davide Rossi, direttore generale AIRES.